Gabinetto di Fisica dell'Ottocento

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Gabinetto di Fisica dell'Ottocento
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Il Gabinetto di Fisica dell'Ottocento ospita gli strumenti raccolti dai successori di Alessandro Volta (1745-1827) alla cattedra di Fisica dell'ateneo pavese fino alla metà degli anni trenta del XX secolo, quando l'Istituto di Fisica fu spostato, come altri istituti scientifici, dal palazzo centrale dell'Università all'attuale sede. La collezione è una testimonianza di come le attività di ricerca e di didattica in fisica sperimentale rimasero intense anche dopo la morte del fisico comasco. Volta lasciò la cattedra di Fisica nel 1804 a Pietro Configliachi (1777-1844) ma continuò a lavorare a Pavia e ad interessarsi dell'incremento del Gabinetto di Fisica. L'ultimo inventario che contiene la firma di Volta risale al 1819. Tra i successori di Volta si deve ricordare in particolare Giuseppe Belli (1791-1860), che diresse il Gabinetto intorno alla metà del XIX secolo e arricchì notevolmente la collezione, anche con diversi apparecchi di sua invenzione. La dimensione della collezione già all'epoca del Belli era nota
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2020-02-10T13:48:11.532Z
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41N115_21_44.tif.jpg-Galvanometro a riflessione di ThomsonGabinetto di Fisica dell'Ottocento Thomson, William In un alloggiamento al centro di una bobina formata da due circuiti di filo indipendenti trova posto una minuscola sbarra magnetizzata sospesa, recante uno specchietto per la misura delle deviazioni. Lo strumento, montato su tre piedi e capace di ruotare secondo l'asse verticale, è sormontato da un'asta. Su di essa una sbarra curva magnetizzata che può essere spostata verticalmente e fatta ruotare tramite una cremagliera, permette di compensare l'effetto del campo magnetico terrestre.
42N14_19_51.tif.jpg-Duplicatore di BelliGabinetto di Fisica dell'Ottocento Dell'Acqua, Carlo ; Belli Giuseppe Quattro dischi di ottone laccato, congiunti fra di loro tramite delle sbarre di vetro e sostenuti da una colonna possono essere posti in rotazione tramite una manovella. I dischi, girando, passano attraverso due collettori formati da lastre di ottone ripiegate. Un sistema di fili e molle flessibili mette in comunicazione alternativamente i dischi opposti e i dischi con i collettori.
43N78_16_35.tif.jpg-Cassetta di resistenzeGabinetto di Fisica dell'Ottocento Allocchio Bacchini In una robusta scatoletta di legno con coperchio di ebanite sono contenute quattro resistenze: una bobina di filo metallico ricoperta di paraffina da 0,5 Ohm e tre fasci di laminette di rame da 0,2, 0,2 e 0,1 Ohm (i valori delle resistenze sono indicati sul coperchio). Le quattro resistenze sono collegate in serie tramite asticciole metalliche, a loro volta connesse con cinque bottoni di rame fissati sul coperchio; i due bottoni estremi sono in contatto ognuno con un serrafilo. Quattro robusti spinotti di ottone con la testa di ebanite possono essere inseriti tra i bottoni in modo da cortocircuitare i singoli resistori.
44N36_2_59.tif.jpg-Condensatore di Epino con elettrometri di HenleyGabinetto di Fisica dell'Ottocento Il condensatore N 36 a è munito normalmente di un dielettrico formato da una lastra di vetro parzialmente verniciata con la ceralacca. Il numero N 36 b contrassegna un dielettrico che può venire sostituito a quello sopra citato. Due elettrometri di Henley corredano lo strumento. Le loro scale, incise su lamine d'avorio, portano 90 divisioni di 2° e vanno da 0° a 180°. Una scala per entrambi i piatti del condensatore, divisa ogni 5 mm, è lunga 185 mm. Le aste di ottone recanti i piatti sono pure divise ogni 5 mm e sono lunghe 185 mm. Queste scale portano tutti i numeri 0,5,10, ..., 35 corrispondenti a 0,25, 50, ..., 175 mm. Su di un tavolino di legno possono scorrere due colonne, recanti due dischi di ottone, anch'essi scorrevoli. I dischi di ottone sono collegati con due elettrometri di Henley. Una colonna centrale sostiene il dielettrico che può essere sia la lastra di vetro parzialmente verniciata, che un riquadro su cui è tesa della tela gommata.
45N48_2_74.tif.jpg-Elettrometro di BranlyGabinetto di Fisica dell'Ottocento Bourbouze, Jean ; Branly, Édouard Eugène Désiré L'apparecchio è montato su un treppiede munito di viti calanti, sul quale è imperniato una basa di legno. Su di essa è montata una vetrina fomata da lastre di vetro intelaiata da spigoli di ottone echiusa da un coperchio di ebanite. Una delle finestre metalliche è apribile. Sulla parte interna di tre lati sono incollate tre coppie di strisce di stagnola. Un tubo di vetro è fissato al coperchio; su di esso sopra un disco di ebanite vi è un disco girevole di ottone munito di serrafili. Ruotando questo disco si modifica l'altezza di una pinzetta, alla quale è fissato un sottile nastrino d'argento che sostiene l'equipaggio mobile posto all'interno della scatola. Questo è composto da una lamina di alluminio a forma di otto, sotto la quale si trova un'asticella terminante con una lamina rettangolare; sull'asticella era posto uno specchietto per la lettura in riflessione. La lamina si trova all'interno di quattro coppie di settori di ottone fissati tramite colonnine, anch'esse di ottone, munite di serrafili al coperchio di ebanite. Le coppie opposte di settori sono collegate da fili isolati ai serrafili corrispondenti. Tramite anelli filettati posti sotto i serrafili è possibile modificare la distanza tra i settori di ogni coppia e modificare così la sensibilità dell'apparecchio.
46N125_2_7.tif.jpg-Equipaggio per galvanometro a bobina mobileGabinetto di Fisica dell'Ottocento Si tratta di un accessorio per un galvanometro a bobina mobile. Consiste di un tubo di ottone a diverse sezioni, al centro del quale è presente un oculare. Sono presenti due anime di ottone girevoli, che fungono da finestre per le due aperture presenti nella colonna centrale. Esso è appoggiato nella parte superiore ad un piedistallo formato da due basi circolari (quella inferiore di dimensioni maggiori rispetto alla superiore) unite da una colonnina di metallo, estensibile e regolabile in altezza mediante una vite che funge da fermo.
7N49_2_72.tif.jpg-Elettroscopio a foglie d'oroGabinetto di Fisica dell'Ottocento L'asta cuneifrome a cui venivano attaccate le foglie d'oro (entrambe mancanti) è completamente inserita tra i due piattelli che formano la parte interna terminale delle aste. Questo potrebbe essere dovuto ad un motivo di praticità nel momento in cui si voleva trasportare lo strumento. Infatti in questo caso i piattelli venivano posti in prossimità del cuneo così che le foglie potessero aderire allo stesso e venire completamente protette dai piattelli metallici. La cassa esterna, di forma circolare, risulta essere completamente in metallo e quindi formata da materiale conduttore.
8N96_23_84.tif.jpg-Galvanoscopi telegraficiGabinetto di Fisica dell'Ottocento Hartmann & Braun Ciascuno strumento è costituito essenzialmente da una bobina piatta con spire orizzontali nella quale si muove un magnete a forma di U rovesciata, al cui vertice è fissato un indice verticale. Su una delle due facce in vetro della custodia è tracciata a smeriglio una scala che permette di leggere la deviazione dell'ago.
9N98_3_21.tif.jpg-Bussola dei seni e delle tangenti di PouilletGabinetto di Fisica dell'Ottocento Pouillet, Claude Servais Mathias ; Ruhmkorff Heinrich Daniel La bussola è composta da alcune spire di filo avvolte circolarmente su di un cerchio di ottone. Al centro di esso, un ago magnetico è libero di muoversi e reca una lancetta. Tutto lo strumento, montato su treppiede, può ruotare secondo l'asse verticale; una scala con nonio (la cui precisione di lettura è di 1') permette di misurare l'angolo di rotazione.\r\nLa scala inferiore 0°-90°-0°-90° è divisa in intervalli di 30'. La lettura avviene tramite nonio 30'-0'-30'. La scala superiore, incisa su ottone argentato (0°-90°-0°-90°) reca anch'essa le divisioni ogni 30'.
10N100_3_23.tif.jpg-Bussola dei seni di SiemensGabinetto di Fisica dell'Ottocento Siemens, Ernst Werner von ; Tecnomasio Su tre gambi che terminano con piedini calanti è fissato un anello orizzontale sul cui margine superiore è incisa una scala suddivisa in quattro quadranti di 90' con divisioni ogni 30'. Sull'anello si appoggia una piattaforma circolare, sul margine della quale è inciso un nonio trentesimale a zero centrale; la piattaforma può ruotare rispetto all'anello grazie ad un pignone dentato ad essa solidale che, azionato da una manopola zigrinata, si muove su una cremagliera fissata all'anello. Sulla piattaforma è montata una scatola cilindrica piatta con coperchio di vetro, all'interno della quale si trova l'ago magnetico. Un telaio circolare verticale e scanalato attraversa la piattaforma a cavallo della scatola. La bobina (circolare) è costituita da tre avvolgimenti distinti.
11N53_2_79.tif.jpg-Apparecchio per mostrare gli effetti del fulmine in un conduttore interrottoGabinetto di Fisica dell'Ottocento Una struttura costituita da due basi orizzonatali di legno sagomato, collegate a due colonnine verticali di legno laccato è fissata ad un manico cilindrico di legno. Al centro di questa "cornice" è presente un pannello di legno colorato, ancorato ad essa tramite due supporti di ottone, dotati di viti. Nella parte superiore, il supporto, dopo aver attraversato il legno, termina con una sferetta di ottone. Sul pannello centrale è presente un filo di ottone a zig zag, con sezione di circa 5 mm, che può essere interrotto nel punto centrale.
12N152_3_60.tif.jpg-Bobina di induzioneGabinetto di Fisica dell'Ottocento Kohl, Max Su una grossa scatola parallelepipeda di legno che poggia su quattro piedini di legno tornito, è montata, tramite due supporti, una bobina rivestita da un foglio di ebanite. Sulla bobina sono montati i serrafili collegati ai capi del circuito secondario.Sulla base sono montati due serrafili utilizzati per il collegamento dell'alimentatore, un commutatore di Ruhmkorff che permette di invertire il senso della corrente nel circuito primario e un interruttore a mercurio, costituito da un blocchetto parallelepipedo di acciaio sostenuto di fronte al nucleo della bobina da una lamina elastica di acciaio, a sua volta fissata verticalmente in cima ad una colonnina di ottone. Nel blocchetto si infila un grosso filo metallico piegato a U rovesciata che con l'estremo opposto pesca in un bicchierino cilindrico, anch'esso metallico, contenente mercurio. Sulla base dello strumento si trova un condensatore collegato in parallelo con l'interruttore a mercurio.
13N95_3_18.tif.jpg-Galvanometro universale di MajocchiGabinetto di Fisica dell'Ottocento Maiocchi, Giovanni Su di un basamento a treppiede a viti calanti è posta una piattaforma circolare di ottone. Nella parte superiore di essa (di ottone argentato) è incisa una scala graduata, divisa in gradi in quattro settori 0°-90°. L'ago magnetico è posizionabile ad altezze diverse tramite una cremagliera all'interno di una spira verticale rettangolare, il cui lato superiore è mobile. L'intero strumento è ricoperto da un coperchio cilindrico di vetro e ottone.
14N137a.tif.jpg-Apparecchio telegraficoGabinetto di Fisica dell'Ottocento Dell'Acqua, Carlo Si tratta dell'apparecchio telegrafico vero e proprio. E' il ricevitore telegrafico per il sistema Morse. La base di ottone dell'apparecchio è avvitata ad una base rettangolare di legno sagomato, dotata sui lati più lunghi di due coppie di serrafili di ottone. Un sistema di ruotismi, mosso da una catena e dei pesi fa ruotare due rulli fra i quali scorre una striscia di carta. Una leva, munita di punta scrivente, è azionata da due elettromagneti, che ricevono gli impulsi elettrici dal tasto telegrafico. La leva possiede una molla di ritorno, la cui tensione è regolabile tramite una vite. Due altre viti permettono di calibrare l'ampiezza della corsa della leva scrivente. La velocità di trascinamento della striscia di carta è mantenuta costante tramite un'aletta ruotante. Un freno, applicato all'asse di detta aletta, permette di bloccare la marcia dell'apparecchio scrivente.
15N59_2_85.tif.jpg-PileGabinetto di Fisica dell'Ottocento Un vaso di ebanite di forma cilindrica (riempito in origine di acido solforico diluito o di una soluzione di solfato di zinco) contiene un elettrodo cilindrico di zinco collegato ad un conduttore di rame. Al suo interno si trova un vaso poroso contenente una lamina ricurva di zinco.
16N136.tif.jpg-Campanelli elettriciGabinetto di Fisica dell'Ottocento Dell'Acqua, Carlo Su una base rettangolare di legno sono fissati due serrafili (all'estremità di uno dei lati corti), un montante di legno, al quale sono fissate due campanelle, e una sbarretta orizzontale di acciaio fissata alla base tra i serrafili e il montante. Sulla sbarretta è fissato un elettromagnete costituito da due bobine cilindriche verticali affiancate, uguali tra loro, con nuclei di ferro. Tra le bobine e i serrafili è fissata una lamina di ottone piegata in modo da passare sopra l'elettromagnete per reggere, in corrispondenza dei nuclei ferromagnetici, un cilindretto orizzontale. La lamina si prolunga oltre l'elettromagnete, in modo da passare attraverso il montante, finendo con un battaglio. Il montante porta due campanelle posizionabili ad altezze diverse.
17N62_2_88.tif.jpg-Pile a bicromato in batteriaGabinetto di Fisica dell'Ottocento La batteria è composta da sei vasi di vetro posti su di un supporto di legno. Gli elementi di ogni coppia sono formati da un'asta di zinco e da una lastra di carbone. Gli elementi sono fissati ad una piastra di legno che reca fili e serrafili, che permettono di adoperare una o più pile o di collegarle in differenti modi. La piastra è fissata ad una vite senza fine, munita di manovella, che permette di sollevare tutte le coppie carbone-zinco al di fuori di vasi quando l'apparecchio non viene usato. L'elettrolita generalmente usato è composto da 92 gr di bicromato potassico sciolto in 900 cc di acqua alla quale vengono aggiunti 93 cc di acido solforico concentrato.
18N51_2_76.tif.jpg-Elettrometro di MascartGabinetto di Fisica dell'Ottocento Caputo, Giuseppe Una scatola cilindrica di ottone brunito è sostenuta da tre gambe munite di viti calanti. La scatola ha una finestra circolare di vetro in corrispondenza dello specchio dell'equipaggio mobile e quattro finestrelle rettangolari in corrispondenza dei settori. Sotto il coperchio della scatola sono sospesi a colonnine di vetro quattro quadranti di ottone formanti una scatola piatta cilindrica. Uno di essi è mobile. I settori sono collegati a coppie ed ogni coppia è in comunicazione con un elettrodo munito di serrafili sospeso all'interno della scatola con una colonnina di vetro. Un terzo elettrodo analogo reca un filo di platino che pesca in una vaschetta di piombo posta sul fondo della scatola. Sul coperchio della scatola si trova un tubo verticale sulla sommità del quale, ad un piccolo arganetto, sono fissati i capi della sospensione bifilare che sostiene l'equipaggio mobile. Una manopola con vite senza fine che ingrana nella filettatura alla base della colonna permette di ruotare la colonna stessa e la sospensione. Due lamine metalliche scorrevoli con scanalatura, inserite sotto l'arganetto, possono regolare la posizione dei fili. L'equipaggio mobile è formato da un filo d'alluminio a fora di 8 inserito fra i quadranti. Esso è munito di uno specchietto per le letture a riflessione e di un filo metallico che inferiormente pesca nella vaschetta di piombo. Un serrafili è fissato alla scatola e permette di collegarla alla terra.
19N106_3_30.tif.jpg-GalvanometroGabinetto di Fisica dell'Ottocento Tecnomasio Il dispositivo poggia su una base cilindrica di legno, munita di piedini metallici a vite calante. Il campo magnetico generato dalla corrente elettrica provoca la rotazione di una coppia di aghi astatici; tale rotazione avviene in un piano verticale ed è contrastata dall'azione delle forze gravitazionali, agenti su un apposito contrappeso (oggi mancante). I due aghi magnetici sono fissati ad un perno che attraversa centralmente una bobina molto piatta ed è sostenuto agli estremi da due coppie di ruote verticali, affiancate e con gli assi paralleli. Lo stesso perno sostiene anche il supporto del contrappeso ed un lungo e sottile indice verticale, che si muove davanti ad un'ampia scala a zero centrale. La scala è incisa su ottone argentato (15°-0°-15°) ed è divisa in intervalli di 30'.
20N165_21_57.tif.jpg-Isteresimetro di EwingGabinetto di Fisica dell'Ottocento Santarelli, Giorgio ; Ewing, James Alfred Su una basetta quadrata di marmo munita di tre piedini (due fissi ed uno a vite calante) sono fissati due montanti di ottone, uno dei quali sostiene il campione in esame, l'altro un magnete permanente. Il campione, posto tra i poli del magnete, è costituito da un pacchetto di lastrine rettangolari disposte verticalmente lungo la dimensione maggiore, mantenute serrate da due morsetti contro un supporto di ottone ricoperto, sulla faccia di appoggio, da una lastrina di ebanite. Il pacchetto può essere fatto ruotare attorno alla perpendicolare passante per il centro grazie ad una puleggia a frizione che trasmette il movimento ad una ruota motrice munita di manovella. Il magnete, che forma una C la cui apertura è chiusa in posizione di riposo dal pacchetto di lastrine, può seguire parzialmente la rotazione di queste. Esso infatti è munito di un coltello di acciaio, posto al centro e rivolto verso l'interno, tramite il quale si appoggia sul solco di una piastrina orizzontale di agata sostenuta da un braccio che sporge dal relativo montante. In cima a quest'ultimo è fissata una lamina di avorio arcuata disposta orizzontalmente, su cui è incisa una scala lineare a zero centrale ampia circa 40° con 220 suddivisioni, che permette di misurare l'angolo di cui ruota il magnete; esso infatti è munito alla sommità di un lungo indice verticale la cui punta è piegata ad angolo retto verso la scala. Una paletta verticale sporge al di sotto del magnete e si muove all'interno di una scatola parallelepipeda contenente un liquido frenante, bloccata sulla base tra due mollette a squadra.La paletta è fissata ad un'astina verticale filettata che passa attraverso il magnete e sostiene nel tratto superiore una vite munita di una grossa manopola zigrinata che fa da contrappeso; la regolazione in altezza di questa manopola permette di variare la sensibilità dello strumento. Quando questo non è in funzione, il magnete può essere bloccato su due astine verticali allineate lungo il coltello e passanti attraverso il braccio di sostegno, le quali possono essere alzate o abbassate tramite una manopola zigrinata che comanda un eccentrico. Su una delle astine è fissata un'asticciola orizzontale piegata in modo da abbracciare il magnete e da limitarne le oscillazioni. Due contrappesi regolabili a vite, fissati sul magnete appena sopra il coltello e da parti opposte rispetto a questo, permettono l'azzeramento dello strumento, che può essere regolato con maggiore precisione agendo sul piedino a vite calante.