Si prega di utilizzare questo identifier per indicare o collegarsi a questo documento: http://hdl.handle.net/20.500.12460/1144
Nome oggetto: Macchinetta elettrostatica a stantuffo
Ambito disciplinare: fisica
Parole chiave: elettricità e magnetismo
Data: 1827 circa
Fondo: Gabinetto di Fisica dell'Ottocento 
Descrizione: 
Lo strumento è formato essenzialmente da un tubo di vetro in cui viene fatto scorrere uno stantuffo; questo è costituito da un gomitolo di crine rivestito di carta, fissato attorno alla parte terminale di un'asta di legno con impugnatura tornita. Il tubo di vetro è chiuso, dalla parte in cui si inserisce l'asta dello stantuffo, da un coperchio di ottone e, all'estremità opposta, da un cappuccio, pure di ottone, forato in più punti. Il coperchio si avvita su un collare dello stesso materiale, isolato rispetto al tubo da uno strato di ceralacca. L'asta di legno sporge per un piccolo tratto oltre il gomitolo di crine ed è racchiusa all'estremo in un involucro metallico a forma di cappello, isolato elettricamente rispetto al gomitolo. Sulla cima del cappello è fissato un ciuffetto di fili metallici e sulla falda sono saldate alcune laminette disposte a raggiera.
Funzione: 
Le macchine elettrostatiche, ideate nel XVIII secolo, sono strumenti in grado di generare elettricità statica. I generatori elettrostatici furono fra gli strumenti più importanti nei gabinetti scientifici del Settecento e dell'Ottocento.
Modalità d'uso: 
Il movimento dello stantuffo crea, per strofinio, un accumulo di cariche elettrostatiche.
URI: http://hdl.handle.net/20.500.12460/1144
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Compare nelle collezioni:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università

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