Anelli, Angelo
Nome completo
Anelli, Angelo
Varianti
Landi, Marco
Liprandi, Niccolò
Menucci di Goro, Tommaso
Scannamusa, Giordano
Scopabirbe, Gasparo
Liprandi, Niccolò
Menucci di Goro, Tommaso
Scannamusa, Giordano
Scopabirbe, Gasparo
Ruolo
Librettista
Scrittore
Scrittore
Nazionalità
Italiana
Data di nascita
01-11-1761
Luogo di nascita
Data di morte
09-04-1820
Luogo di morte
Biografia
Laureato in legge, fu librettista del Teatro alla Scala dal 1799 e il 1817, specializzato nel genere buffo. Scrisse circa 40 libretti. Fu anche uomo politico, attivo durante la fase della Repubblica Cisalpina, nonché docente di Eloquenza Pratica Legale nelle Regie Scuole Speciali di Milano, cattedra che si aggiudicò attraverso un concorso a cui prese parte anche Ugo Foscolo, che da allora fece di Anelli uno dei suoi bersagli polemici favoriti. La caduta dell'Impero napoleonico, nel 1817 portò alla soppressione della cattedra e Anelli si trasferì presso l'Università di Pavia, dove diventò supplente della cattedra di procedura penale e notarile. Iniziò per lui un periodo di difficoltà economiche, che si protrasse fino alla sua morte, avvenuta nel 1820. Stendhal fu un suo ammiratore ed ebbe per lui parole di elogio in Rome, Naples et Florence. Dopo avere ricordato che "di solito le sue pièces hanno solo due rappresentazioni perché alla seconda la polizia le vieta", egli afferma che nel suo stile "si ravvisano dei tratti di Dancourt, di Gozzi e di Shakespeare". La qualità più apprezzata dallo scrittore transalpino era la sua capacità di fare satira in modo intelligente, perfettamente comprensibile in un dato contesto ma abilmente dissimulata ai profani. In tal modo si spiegava, secondo lui, il fatto che sotto Napoleone fosse riuscito a far rappresentare L'Italiana in Algeri, in cui la carica di Pappataci, caratterizzata dal "mangiar bene e ben dormir" adombrava in realtà una severa critica al Senato d'Italia.