Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12460/839
Object title: Strumentario chirurgico per la litotomia (Cassetta N. XXII Pro lithotomia)
Authors: Brambilla, Giovanni Alessandro  (progettista)
Malliard, Joseph  (costruttore)
Subject: medicina e veterinaria
Keyword: chirurgia
urologia
Date: sec. XVIII (seconda metà)
Fond: Sezione di medicina. Chirurgia e ostetricia. Strumentario di Giovanni Alessandro Brambilla 
Inscription: N. XXIV Pro Lithotomiae
Description: 
Scatola, priva del coperchio un tempo esistente, rivestita di pelle rossa e foderata di velluto verde. In essa sono posizionati, in appositi alloggiamenti contornati da passamaneria dorata, quindici litotomi (due dei quali mancanti) utilizzati nell'operazione di estrazione dei calcoli dalla vescica. Sul lato anteriore della scatola si trovano la parte inferiore della serratura, in metallo dorato, e due ganci, sempre in metallo dorato, che servivano alla chiusura della scatola. Sullo stesso lato è applicata anche un'etichetta di carta, recante la scritta 'Cistotomia'. Su uno dei lati è applicata un'etichetta di carta recante la scritta 'Cassetta N. XXII Pro Lithotomia'.
Function: 
Gli strumenti erano utilizzati per praticare la litotomia o taglio della pietra (taglio perineale per l'asportazione dei calcoli della vescica). Tra la seconda metà del XVIII secolo e l'inizio del XIX la litotomia era una delle operazioni più importanti, ma anche una delle più pericolose, soprattutto per le complicanze che potevano manifestarsi nel post operatorio. L'intervento si poteva praticare in diversi modi, con accesso perineale (piccolo apparato, grande apparato, litotomia laterale) o con sezione ipogastrica (alto apparato). Quest'ultimo metodo era considerato ancora più rischioso dei precedenti benché a volte, come sottolineato dallo stesso Brambilla, esso si rendesse necessario a causa della grandezza del calcolo. Il piccolo apparato era sostanzialmente il metodo descritto da Celso. Il paziente era disteso sul dorso, con le cosce flesse, legato saldamente e trattenuto ai due lati da uomini robusti. Il chirurgo con una mano individuava il calcolo attraverso l'ano, con l'altra mano cercava poi di spingerlo verso il basso, premendo sull'addome. Si praticava quindi un taglio sul perineo e si procedeva all'estrazione del calcolo. Nel grande apparato, praticato dal secolo XVI, l'intervento comportava un utilizzo di strumenti chirurgici più complessi. Con l'aiuto di una sonda metallica introdotta nell'uretra, si realizzava un'uretrotomia che consentiva di raggiungere la vescica per via naturale. Grazie ad una sonda si poteva capire quando la vescica era stata raggiunta (al passaggio dell'urina). L'utilizzo di altri strumenti conduttori e dilatatori consentiva l'introduzione delle pinze per l'estrazione del calcolo.
Contains: 12 litotomi, 1 litotomo di Le Dran
External links: http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00449/
URI: http://hdl.handle.net/20.500.12460/839
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Appears in Collections:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università

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