Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12460/657
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dc.contributor.authorDell'Acqua, Carlo
dc.coverage.temporal1858 circa
dc.date.accessioned2019-10-30T13:01:33Z
dc.date.available2019-10-30T13:01:33Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12460/657
dc.descriptionSulle due pile a secco sono indicati i simboli "+" e "-" per indicare la polarità delle stesse. Ai due poli superiori delle pile sono collegati due piattelli metallici all'interno dei quali è interposta la foglia d'oro. Le lamelle metalliche e le pile ad esse collegate possono essere spostate mediante viti micrometriche lungo due scale millimetrate con divisioni da 0 a 50 mm. Nella parte anteriore della custodia in vetro è appiccicata una scala lineare orizzontale graduata centrata sullo zero, di cui ora ne resta solo una traccia. La custodia dello strumento è una semicapanna di vetro con la faccia piana posta anteriormente. Questa semicapanna superiormente risulta chiusa da un tappo di metallo in cui è inserita un'asta che superiormente termina a sfera metallica e inferiormente a forma di cuneo. Sul basamento su cui è fissato il dispositivo è fissata un'etichetta, la quale riporta "Elettroscopio a micrometro del Prof. Belli". La base di legno è munita di quattro piedini fissi di legno tornito e di tre viti calanti che permettono, in aggiunta ad una ulteriore vita calante, di livellare lo strumento rispetto al piano di appoggio. La base è a sua volta costituita da due ripiani sovrapposti incernierati su un lato, di modo che la base stessa possa essere aperta. I due ripiani possono anche essere mantenuti inclinati uno rispetto all'altro mediante una vite munita di scala. Tale vite micrometrica permetteva di livellare ulteriormente lo strumento rispetto al piano di appoggio e di dare una stima di questa probabilmente attraverso un ago che doveva essere inserito nel serrafilo posto sotto la capocchia della vite stessa. La base, nella zona occupata dallo strumento, è ricoperta da una lamina di rame, in modo che all'occorrenza lo strumento ne possa essere completamente staccato. Sula base, davanti allo strumento, è fissato il supporto di un sistema ottico di Plòssl oggi mancante. Posteriormente alla campana di vetro è collocato uno specchio, spostabile avanti e indietro, per mezzo di un cassettino posto sotto la base, grazie al quale si poteva traguardare la fogliolina sullo zero centrale della scala graduata prima descritta. Questo dispositivo evitava di commettere errori di parallasse.
dc.subjectfisica
dc.subject.otherelettricità e magnetismo
dc.titleElettrometro di Bohnenberger
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati
dc.relation.fondGabinetto di Fisica dell'Ottocento
dc.date.noteanalisi storica
dc.identifier.inventorynumberN47
dc.identifier.inventorynumber308
dc.identifier.inventorynumber1825
dc.identifier.inventorynumber988
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.form8e020-00143
dc.type.formPST
dc.identifier.region03
dc.identifier.nctn01966588
dc.type.definitionElettrometro di Bohnenberger
dc.subject.keywordsinduzione elettrostatica
dc.subject.keywordselettrizzazione
dc.coverage.spatialabbreviationPV
dc.coverage.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.date.inventory1980- 1999
dc.date.inventory1922- 1959
dc.date.inventory1870
dc.date.inventory1845- 1859
dc.description.collectionGabinetto di Fisica dell'Ottocento
dc.description.collectionnotesIl Gabinetto di Fisica dell'Ottocento ospita gli strumenti raccolti dai successori di Alessandro Volta (1745-1827) alla cattedra di Fisica dell'ateneo pavese fino alla metà degli anni trenta del XX secolo, quando l'Istituto di Fisica fu spostato, come altri istituti scientifici, dal palazzo centrale dell'Università all'attuale sede. La collezione è una testimonianza di come le attività di ricerca e di didattica in fisica sperimentale rimasero intense anche dopo la morte del fisico comasco. Volta lasciò la cattedra di Fisica nel 1804 a Pietro Configliachi (1777-1844) ma continuò a lavorare a Pavia e ad interessarsi dell'incremento del Gabinetto di Fisica. L'ultimo inventario che contiene la firma di Volta risale al 1819. Tra i successori di Volta si deve ricordare in particolare Giuseppe Belli (1791-1860), che diresse il Gabinetto intorno alla metà del XIX secolo e arricchì notevolmente la collezione, anche con diversi apparecchi di sua invenzione. La dimensione della collezione già all'epoca del Belli era notevole e venne ulteriormente ampliata dal suo successore, Giovanni Cantoni (1818-1897) e dagli altri scienziati che a lui seguirono, Adolfo Bartoli (1851-1896) e Michele Cantone. (1857-1932).
dc.contributor.authorrolecostruttore
dc.type.materialandtechniquevetro
dc.type.materialandtechniqueottone
dc.type.materialandtechniquemetallo
dc.type.materialandtechniquelegno
dc.type.materialandtechniquerame
dc.format.misucm
dc.format.misa43
dc.format.misn39
dc.format.misp42
dc.description.useQuando si avvicina al bottone superiore un corpo elettrizzato, sia con carica positiva che negativa, la foglia d'oro, per induzione, si elettrizza dello stesso segno e s'inclina, in quanto attratta, dalla parte del polo della pila che ha segno opposto e in quanto respinta dal polo di segno uguale. Ciò permette non solo di individuare quanto l'attrazione sia intensa, grazie all'entità (qualitativa) della deviazione, ma anche di discernere quale sia il segno della carica, grazie al verso di deviazione della foglia stessa. Quanto detto è stato riferito al caso in cui la carica sulla foglia d'oro sia stata indotta; un ragionamento analogo può essere fatto anche nel caso in cui il corpo carico venga a contatto con il bottone superiore e quindi ci sia trasferimento di carica tra il corpo stesso e la foglia. L'utilizzo di scale graduate di lettura permetteva di ottenere indicazioni quantitative e non solo qualitative riguardo le interazioni elettriche in questione.
dc.description.preservationstatebuono
dc.relation.bibliographytypebibliografia di confronto
dc.relation.bibliographyauthorsBellodi G./ Brenni P./ De Luca M.T.
dc.relation.bibliographytitleStrumenti di misura elettrici del Museo per la Storia dell'Università di Pavia
dc.coverage.spatialpvcsItalia
dc.coverage.spatialpvcrLombardia
dc.coverage.spatialpvcnPavia
dc.coverage.spatialpvccPavia
dc.relation.urlhttp://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00143/
item.fulltextWith Fulltext
item.grantfulltextopen
item.owningcollection20.500.12460/444
item.treefondsrootGabinetto di Fisica dell'Ottocento
item.size43 x N/A cm
item.locationPavia, PV
Appears in Collections:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università
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