Please use this identifier to cite or link to this item:
http://hdl.handle.net/20.500.12460/622
DC Field | Value | |
---|---|---|
dc.contributor.author | Bellani, Angelo | |
dc.coverage.temporal | 1809 | |
dc.date.accessioned | 2019-10-30T13:01:29Z | |
dc.date.available | 2019-10-30T13:01:29Z | |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/20.500.12460/622 | |
dc.description | Il termometro consiste di un tubo capillare di vetro collegato ad un bulbo dello stesso materiale. Esso era parzialmente riempito di un liquido, di solito alcool (come in questo caso) o mercurio. \r\nIl tubo capillare di vetro e posizionato, fissato con un sottile filo di ferro, su una piccola asse di legno dipinto, sulla quale sono segnate tre scale: la scala centrale è suddivisa in 80 gradi, con gli intervalli tra un grado e l'altro non equidistanti; la scala di sinistra è divisa in 80 gradi equidistanti; la scala di destra è divisa in 100 gradi equidistanti. Sul retro del termometro è scritto, in inchiostro nero:\r\n"La prima scala è quella di un termometro a spirito di vino rettificato e ben purgato da aria che regge all'acqua bollente diviso dalla congelazione all'ebollizione dell'acqua in 80 parti uguali. \r\nLa seconda scala è regolata con un termometro a mercurio diviso parimenti in ottanta parti, onde vi è la correzione della dilatazione irregolare dell'alcool. secondo De Luc.\r\nLa terza scala è quella di un vero termometro di Reàumur il quale notò il termine superiore dell'acqua bollente all'ebollizione del suo alcool impiegato corrispondente a 66,6 del termometro di mercurio diviso in 80". | |
dc.subject | fisica | |
dc.subject.other | termologia | |
dc.title | Termometro ad alcool | |
dc.date.note | analisi storica | |
dc.identifier.inventorynumber | G9 | |
dc.identifier.inventorynumber | 348 | |
dc.identifier.shelfmark | Dipartimento di Fisica "A. Volta" | |
dc.identifier.form | 8e020-00108 | |
dc.type.form | PST | |
dc.identifier.region | 03 | |
dc.identifier.nctn | 01966553 | |
dc.type.definition | Termometro ad alcool | |
dc.subject.keywords | temperatura | |
dc.subject.keywords | dilatazione termica | |
dc.subject.keywords | termoscopio | |
dc.coverage.spatialabbreviation | PV | |
dc.coverage.shelfmark | Museo per la Storia dell'Università | |
dc.date.inventory | 1980- 1999 | |
dc.date.inventory | 1845- 1859 | |
dc.description.collection | Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta | |
dc.description.collectionholder | Alessandro Volta | |
dc.description.collectionnotes | Il Gabinetto di Fisica dell'Università di Pavia venne aperto nel 1771, grazie alla riforma degli studi iniziata dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e continuata da suo figlio Giuseppe II. Il primo direttore fu il padre scolopio Carlo Barletti, che alla fine del 1772 fu nominato professore di Fisica sperimentale all'Università.\r\nAll'arrivo di Volta a Pavia nel 1778, Barletti divenne responsabile dell'insegnamento di Fisica classica o generale, mentre Volta ricoprì quello di Fisica sperimentale o particolare. La prima includeva statica, dinamica, idrostatica, idraulica e fisica astronomica, che formavano la parte più matematizzata della fisica. La seconda, che riguardava i fenomeni concernenti elettricità, magnetismo, calore, pneumatica, acustica, meteorologia e ottica, era più fenomenologica e sperimentale.\r\nVolta arricchì il Gabinetto con numerosi strumenti acquistati durante i suoi viaggi in Europa e con molti altri da lui stesso ideati e realizzati con l'ausilio di validissimi artigiani.\r\nIl gabinetto di Fisica divenne non soltanto un posto dove Volta potesse sperimentare e insegnare, ma anche una sala da esposizione e un attraente teatro che doveva impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano infatti utilizzati da Volta, oltre che per attività di ricerca, anche per esperienze pubbliche, tenute due volte la settimana, da Dicembre a Giugno. A queste partecipavano, insieme con gli studenti (per i quali il Professore teneva lezioni quotidiane), numerosi spettatori, per cui venne appositamente costruito nell'Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l'odierna Aula Volta.\r\nNel 1804, Volta lasciò ufficialmente la cattedra a Pietro Configliachi, ma continuò a lavorare a Pavia e a mostrare interesse verso i nuovi strumenti. Nel 1819, l'ultimo inventario firmato da Volta attesta la presenza nel Gabinetto di Fisica di circa seicento strumenti.\r\nNon tutti questi strumenti sono giunti sino a noi: alcuni andarono infatti distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita a Como nel 1899 per il centenario dell'invenzione della pila, altri furono distrutti dall'uso o andarono persi nei traslochi succedutisi nel corso degli anni, l'ultimo dei quali imposto dalla Seconda Guerra Mondiale.\r\n | |
dc.contributor.authorrole | costruttore | |
dc.type.materialandtechnique | alcool | |
dc.type.materialandtechnique | vetro | |
dc.type.materialandtechnique | legno | |
dc.format.misu | cm | |
dc.format.misa | 72 | |
dc.format.misl | 2,5 | |
dc.description.function | All'aumentare della temperatura, a causa della maggior dilatazione del liquido rispetto a quella del vetro, il liquido sale nel capillare. La differenza tra il livello iniziale e quello finale è proporzionale alla differenza di temperatura che ha provocato la dilatazione. Ciascun termometro deve essere tarato in modo che, per una certa dilatazione, si legga sempre sulla scala la stessa temperatura e che due termometri diversi nelle stesse condizioni segnino la stessa temperatura. A questo scopo si scelgono dei fenomeni fisici che, fissate certe condizioni, avvengono sempre alla stessa temperatura. Tali sono i cambiamenti di stato, ad esempio la fusione del ghiaccio e l'ebollizione dell'acqua alla pressione di una atmosfera. | |
dc.relation.inscriptionclass | documentaria | |
dc.relation.inscriptionlanguage | ITA | |
dc.relation.inscriptiontechnique | a inchiostro | |
dc.relation.inscriptionfont | corsivo | |
dc.relation.inscriptionposition | sul retro | |
dc.relation.inscriptiontranscription | Bellani fece 1809 | |
dc.description.preservationstate | buono | |
dc.relation.bibliographytype | bibliografia specifica | |
dc.relation.bibliographyauthors | Strumenti Alessandro | |
dc.relation.bibliographytitle | Gli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia | |
dc.relation.bibliographyplace | Milano | |
dc.relation.bibliographyyear | 2002 | |
dc.coverage.spatialpvcs | Italia | |
dc.coverage.spatialpvcr | Lombardia | |
dc.coverage.spatialpvcn | Pavia | |
dc.coverage.spatialpvcc | Pavia | |
dc.relation.url | http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00108/ | |
item.owningcollection | 20.500.12460/444 | |
item.size | 72 x 2,5 cm | |
item.grantfulltext | none | |
item.fulltext | No Fulltext | |
item.date | null - null | |
item.location | Pavia, PV | |
Appears in Collections: | Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università |
Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.