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http://hdl.handle.net/20.500.12460/582
DC Field | Value | |
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dc.contributor.author | Martin, Benjamin | |
dc.coverage.temporal | 1780 circa | |
dc.date.accessioned | 2019-10-30T13:01:24Z | |
dc.date.available | 2019-10-30T13:01:24Z | |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/20.500.12460/582 | |
dc.description | Il microscopio solare è costituito da un apparato per dirigere e concentrare la luce del sole su un piccolo oggetto opaco e da un sistema di lenti per ottenere un'immagine ingrandita. In una scatola di legno sono contenuti due microscopi solari (H53 a e H53 b) con un portaluce adattabile ad entrambi.\r\nIl primo microscopio (H53 b) è dotato di uno specchio piano rettangolare, detto portaluce, con inclinazione e orientamento regolabili tramite una rotella, mediante la riflessione invia la luce solare in un tubo di ottone a forma di tronco di cono, avvitato sul portaluce stesso. Una grossa lente convessa all'inizio del tubo e un'altra più piccola all'interno concentrano la luce su uno specchio di dimensioni ridotte, contenuto in una scatola di ottone e inclinabile tramite una vite. I raggi da questo riflessi cadono sul preparato da osservare, disposto in un portaoggetti dotato di molla. Le osservazioni vengono fatte tramite un sistema composto da due lenti convergenti. Il secondo microscopio (H 53 a) è simile al primo. La scatola che contiene lo specchietto è di legno anziché di ottone e i preparati vengono inseriti in una specie di portaoggetti di ottone. La lente che concentra i raggi solari è intercambiabile e può essere usata per entrambi i microscopi. Nella scatola sono presenti cinque assicelle di legno ricoperte di carta bianca, delle quali due recano ancora tracce di preparati, e due assicelle di legno dipinte in nero, di cui una reca ancora tracce di preparati. | |
dc.subject | scienze della vita | |
dc.subject.other | ottica | |
dc.title | Microscopi solari | |
dc.rights.license | Tutti i diritti riservati | |
dc.relation.fond | Gabinetto di fisica di Alessandro Volta | |
dc.date.note | analisi storica | |
dc.identifier.inventorynumber | H53 a, H53 b (H53 c, d, e, f, g, h) | |
dc.identifier.inventorynumber | 755 | |
dc.identifier.inventorynumber | 2103 | |
dc.identifier.inventorynumber | 576 | |
dc.identifier.inventorynumber | 359 | |
dc.identifier.shelfmark | Dipartimento di Fisica "A. Volta" | |
dc.identifier.shelfmark | Dipartimento di Fisica "A. Volta" | |
dc.identifier.form | 8e020-00067 | |
dc.type.form | PST | |
dc.identifier.region | 03 | |
dc.identifier.nctn | 01966513 | |
dc.type.definition | Microscopi solari | |
dc.description.parts | portaluce, portaoggetti, viti, sagoma portapreparati, pinzette | |
dc.description.number | 2 | |
dc.subject.keywords | proiezione | |
dc.subject.keywords | specchio | |
dc.subject.keywords | luce solare | |
dc.coverage.spatialabbreviation | PV | |
dc.coverage.shelfmark | Museo per la Storia dell'Università | |
dc.date.inventory | 1980- 1999 | |
dc.date.inventory | 1845- 1859 | |
dc.date.inventory | 1870 | |
dc.date.inventory | 1922- 1959 | |
dc.description.collection | Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta | |
dc.description.collectionholder | Alessandro Volta | |
dc.description.collectionnotes | Il Gabinetto di Fisica dell'Università di Pavia venne aperto nel 1771, grazie alla riforma degli studi iniziata dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e continuata da suo figlio Giuseppe II. Il primo direttore fu il padre scolopio Carlo Barletti, che alla fine del 1772 fu nominato professore di Fisica sperimentale all'Università. All'arrivo di Volta a Pavia nel 1778, Barletti divenne responsabile dell'insegnamento di Fisica classica o generale, mentre Volta ricoprì quello di Fisica sperimentale o particolare. La prima includeva statica, dinamica, idrostatica, idraulica e fisica astronomica, che formavano la parte più matematizzata della fisica. La seconda, che riguardava i fenomeni concernenti elettricità, magnetismo, calore, pneumatica, acustica, meteorologia e ottica, era più fenomenologica e sperimentale. Volta arricchì il Gabinetto con numerosi strumenti acquistati durante i suoi viaggi in Europa e con molti altri da lui stesso ideati e realizzati con l'ausilio di validissimi artigiani. Il gabinetto di Fisica divenne non soltanto un posto dove Volta potesse sperimentare e insegnare, ma anche una sala da esposizione e un attraente teatro che doveva impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano infatti utilizzati da Volta, oltre che per attività di ricerca, anche per esperienze pubbliche, tenute due volte la settimana, da Dicembre a Giugno. A queste partecipavano, insieme con gli studenti (per i quali il Professore teneva lezioni quotidiane), numerosi spettatori, per cui venne appositamente costruito nell'Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l'odierna Aula Volta. Nel 1804, Volta lasciò ufficialmente la cattedra a Pietro Configliachi, ma continuò a lavorare a Pavia e a mostrare interesse verso i nuovi strumenti. Nel 1819, l'ultimo inventario firmato da Volta attesta la presenza nel Gabinetto di Fisica di circa seicento strumenti. Non tutti questi strumenti sono giunti sino a noi: alcuni andarono infatti distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita a Como nel 1899 per il centenario dell'invenzione della pila, altri furono distrutti dall'uso o andarono persi nei traslochi succedutisi nel corso degli anni, l'ultimo dei quali imposto dalla Seconda Guerra Mondiale. | |
dc.contributor.authorrole | costruttore | |
dc.type.materialandtechnique | vetro | |
dc.type.materialandtechnique | ottone | |
dc.type.materialandtechnique | legno | |
dc.format.misu | cm | |
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dc.format.misa | 12 | |
dc.format.misa | 12 | |
dc.format.misn | 12 | |
dc.format.misn | 12 | |
dc.format.misp | 22 | |
dc.format.misp | 32 | |
dc.description.function | Questi microscopi permettono anche di proiettare l'immagine fortemente ingrandita degli oggetti in esame. Il loro uso era non tanto scientifico quanto spettacolare e mondano. | |
dc.description.use | Uno specchio piano rettangolare, detto portaluce, con inclinazione e orientamento regolabili, per riflessione invia la luce solare nel tubo di ottone a forma di tronco di cono, avvitato sul portaluce stesso. Una grossa lente convessa all'inizio del tubo e un'altra più piccola all'interno concentrano la luce su un altro specchio di dimensioni ridotte, con inclinazione regolabile. I raggi da questo riflessi cadono sul preparato da osservare. | |
dc.relation.inscriptionclass | documentaria | |
dc.relation.inscriptionlanguage | LAT | |
dc.relation.inscriptiontechnique | a incisione | |
dc.relation.inscriptionfont | lettere capitali e corsivo | |
dc.relation.inscriptionposition | sul portaluce | |
dc.relation.inscriptiontranscription | B. MARTIN Inv.^t et. Fecit. LONDON N° 46 | |
dc.description.preservationstate | buono | |
dc.relation.bibliographytype | bibliografia specifica | |
dc.relation.bibliographyauthors | Strumenti Alessandro | |
dc.relation.bibliographytitle | Gli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia | |
dc.relation.bibliographyplace | Milano | |
dc.relation.bibliographyyear | 2002 | |
dc.coverage.spatialpvcs | Italia | |
dc.coverage.spatialpvcr | Lombardia | |
dc.coverage.spatialpvcn | Pavia | |
dc.coverage.spatialpvcc | Pavia | |
dc.relation.url | http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00067/ | |
item.fulltext | With Fulltext | |
item.grantfulltext | open | |
item.owningcollection | 20.500.12460/444 | |
item.treefondsroot | Gabinetto di fisica di Alessandro Volta | |
item.size | 12 x N/A cm | |
item.size | 12 x N/A cm | |
item.location | Pavia, PV | |
Appears in Collections: | Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università |
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