Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12460/556
DC FieldValue
dc.coverage.temporalsec. XVIII
dc.date.accessioned2019-10-30T13:01:21Z
dc.date.available2019-10-30T13:01:21Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12460/556
dc.descriptionSi tratta di una sfera di legno ricoperta di stagnola e realizzata assemblando più spicchi, posta su un piedistallo anch'esso di legno.
dc.subjectfisica
dc.subject.otherelettricità e magnetismo
dc.titleSfera di legno ricoperta di stagnola
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati
dc.relation.fondGabinetto di fisica di Alessandro Volta
dc.date.noteanalisi storica
dc.identifier.inventorynumberN221
dc.identifier.inventorynumberCimeli Voltiani 10
dc.identifier.inventorynumber369
dc.identifier.inventorynumber1886
dc.identifier.inventorynumber1901
dc.identifier.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
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dc.identifier.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.identifier.form8e020-00040
dc.type.formPST
dc.identifier.region03
dc.identifier.nctn01966487
dc.type.definitionSfera di legno ricoperta di stagnola
dc.subject.keywordsConduttore
dc.coverage.spatialabbreviationPV
dc.coverage.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.date.inventory1980-1999
dc.date.inventory1938
dc.date.inventory1922-1959
dc.date.inventory1870
dc.date.inventory1937
dc.description.collectionGabinetto di Fisica di Alessandro Volta
dc.description.collectionholderAlessandro Volta
dc.description.collectionnotesIl Gabinetto di Fisica dell'Università di Pavia venne aperto nel 1771, grazie alla riforma degli studi iniziata dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e continuata da suo figlio Giuseppe II. Il primo direttore fu il padre scolopio Carlo Barletti, che alla fine del 1772 fu nominato professore di Fisica sperimentale all'Università. All'arrivo di Volta a Pavia nel 1778, Barletti divenne responsabile dell'insegnamento di Fisica classica o generale, mentre Volta ricoprì quello di Fisica sperimentale o particolare. La prima includeva statica, dinamica, idrostatica, idraulica e fisica astronomica, che formavano la parte più matematizzata della fisica. La seconda, che riguardava i fenomeni concernenti elettricità, magnetismo, calore, pneumatica, acustica, meteorologia e ottica, era più fenomenologica e sperimentale. Volta arricchì il Gabinetto con numerosi strumenti acquistati durante i suoi viaggi in Europa e con molti altri da lui stesso ideati e realizzati con l'ausilio di validissimi artigiani. Il gabinetto di Fisica divenne non soltanto un posto dove Volta potesse sperimentare e insegnare, ma anche una sala da esposizione e un attraente teatro che doveva impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano infatti utilizzati da Volta, oltre che per attività di ricerca, anche per esperienze pubbliche, tenute due volte la settimana, da Dicembre a Giugno. A queste partecipavano, insieme con gli studenti (per i quali il Professore teneva lezioni quotidiane), numerosi spettatori, per cui venne appositamente costruito nell'Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l'odierna Aula Volta. Nel 1804, Volta lasciò ufficialmente la cattedra a Pietro Configliachi, ma continuò a lavorare a Pavia e a mostrare interesse verso i nuovi strumenti. Nel 1819, l'ultimo inventario firmato da Volta attesta la presenza nel Gabinetto di Fisica di circa seicento strumenti. Non tutti questi strumenti sono giunti sino a noi: alcuni andarono infatti distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita a Como nel 1899 per il centenario dell'invenzione della pila, altri furono distrutti dall'uso o andarono persi nei traslochi succedutisi nel corso degli anni, l'ultimo dei quali imposto dalla Seconda Guerra Mondiale.
dc.coverage.temporalfractionfine
dc.type.materialandtechniquestagnola
dc.type.materialandtechniquelegno
dc.format.misucm
dc.format.misd15
dc.description.functionLa sfera di legno ricoperta di stagnola era utilizzata come conduttore. Volta stabilì che la capacità di un conduttore isolato dipende non solo dal volume e dalla superficie, ma anche dalla forma, aumentando all'aumentare della lunghezza del conduttore stesso. La forma sferica non era quindi secondo Volta la più vantaggiosa per ottenere una grande capacità.
dc.description.preservationstatebuono
dc.relation.bibliographytypebibliografia specifica
dc.relation.bibliographyauthorsStrumenti Alessandro
dc.relation.bibliographytitleGli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia
dc.relation.bibliographyplaceMilano
dc.relation.bibliographyyear2002
dc.coverage.spatialpvcsItalia
dc.coverage.spatialpvcrLombardia
dc.coverage.spatialpvcnPavia
dc.coverage.spatialpvccPavia
dc.relation.urlhttp://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00040/
item.owningcollection20.500.12460/444
item.sizeN/A x N/A cm
item.grantfulltextopen
item.fulltextWith Fulltext
item.datenull - null
item.treefondsrootGabinetto di fisica di Alessandro Volta
item.locationPavia, PV
Appears in Collections:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università
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