Strumento composito, messo a punto da G. A. Brambilla, costituito da alcuni pezzi complementari, tenuti insieme da un piccolo anello di metallo posto all'estremità dell'impugnatura. Su una sorta di binario metallico, dotato di una fenditura centrale che si allarga ad anello sulla punta, si innestano e scorrono uno specillo solcato curvo e un dispositivo (definito "coperchio") atto a coprire la lama di uno dei coltelli contenuti nella scatola (che veniva impiegato congiuntamente a questo strumento). Anche questo "coperchio" presenta una fenditura, che combacia con quella del binario sul quale si innesta e attraverso la quale la fistola può essere incisa.

Lo strumento era utilizzato per l'incisione della fistola anale. Risultava più sicuro del coltello, in grado di penetrare anche più profondamente e causava minor dolore ai pazienti.

La parte veniva preliminarmente esplorata con lo specillo solcato per individuare l'esatta posizione della fistola. Facendo scorrere le altre parti sul binario si inseriva nell'ano lo strumento fino alla posizione desiderata in modo che aderisse alla parte da incidere. Si utilizzava poi un coltello come quelli presenti nella scatola, introducendolo in modo che la lama, inserita nel "coperchio", non potesse arrecare alcun danno alle parti sane e fuoriuscisse invece dalla fenditura centrale per incidere la fistola.