Campi, Bernardino
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Role
Pittore
Birth Place
Death Date
August 18, 1591
Death Place
Biography
Iniziò la sua formazione presso Cremona nella bottega del padre Pietro, orafo di professione, per poi lavorare nello studio di Giulio Campi. Si trasferì successivamente a Mantova dove entrò nello studio di Ippolito Costa, ma nel 1541 tornò nella città natale per iniziare a lavorare indipendentemente nella sua bottega ed è proprio questo il periodo a cui risale l'opera più antica di cui abbiamo testimonianza (sebbene sia perduta), cioè il ciclo di affreschi di casa Trivulzio a Formigara raffiguranti Storie di Minerva, Battaglia navale e Assalto a una fortezza. Dalle prime opere che contribuirono a far guadagnare al pittore una discreta fama si intuisce l'influenza di artisti quali Giulio Campi, Giulio Romano, Parmigianino, Primaticcio e a Camillo Boccaccino. Notevole è il rapporto stilistico che il pittore instaurò con quest'ultimo: alcune fonti testimoniano che utilizzò alcuni suoi disegni per realizzare la volta della cappella dei SS. Filippo e Giacomo nel 1546. Buona parte dell'attività del Campi è dedicata alla ritrattistica: realizzò ritratti della famiglia Pallavicini, di Alessandro Sesto, di Isabella di Molfetta. Nel 1560 affiancò Francesco Ferdinando d'Avalos marchese di Pescara durante un viaggio a Mantova, lo stesso lo nominò nel 1562 suo "famigliare e gentiluomo". Dopo diversi viaggi tra cui uno nella città di Milano tornò nuovamente a Cremona dove si dedicò alle chiese della città e del territorio (operò anche a Certosa di Pavia, Crema, Belgioioso ecc.) per esempio per S. Sigismondo dipinse S. Cecilia e s. Caterina, S. Girolamo e s. Antonio, S. Filippo e s. Giacomo, considerati gli affreschi più notevoli della sua produzione. Nel 1564 sposò Anna Longaroni, dal matrimonio nacque almeno una figlia che a sua volta sposò uno degli allievi di Campi: Giovan Battista Trotti detto il Malosso; ricordiamo inoltre altri suoi allievi illustri fra cui Andrea Mainardi, Sofonisba Anguissola e le sue sorelle. Negli ultimi anni della sua vita si recò a Reggio Emilia per affrescare la chiesa di San Prospero, qui morì nel 1591.
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