Nome completo
Bidera, Giovanni Emanuele
 
Soprannome
Bideri, Giovanni Emanuele
 
Ruolo
Drammaturgo
 
Nazionalità
Italiana
 
Data di nascita
04-10-1784
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
08-04-1858
 
Luogo di morte
 
Biografia
Figlio di Pietro Anastasio e Anna Maria Dara, Emanuele nacque il 4 dicembre 1784 in una nobile famiglia arbëresh. Viene riportato che in giovinezza abbracciò le idee liberali e nazionaliste e che il padre, per dissuaderlo, lo fece entrare nel Seminario Italo-Albanese di Palermo, dove ben presto diede prova di vivacissimo ingegno. All'età di diciotto anni, lasciò la casa paterna e si trasferì a Napoli dove iniziò a fare il pittore e il ritrattista prima di occuparsi di teatro. Fece di volta in volta lo scenografo, il costumista, l'attore, l'autore, il traduttore di commedie dal francese e poi l'impresario teatrale. A partire dal 1828, iniziò a pubblicare, in fascicoli, il trattato L'arte di declamare. Nel 1830 fondò una scuola pubblica di dizione, la prima del genere a Napoli. Ivi conobbe Giuseppe Schirò e Girolamo De Rada, col quale si legò in amicizia ed insieme sì sbizzarrì nel proporre le più strane etimologie, capricciosamente basate sull'albanese, per l'interpretazione dei nomi di antiche divinità, di antichi popoli e di eroi, rinovellando le opere di Nicolò Chetta e di mons. Giuseppe Crispi. Scrisse delle opere, come Quaranta secoli, racconti su le due Sicilie dal Pelasgo Matn-eer, in cui si riscontrano versi in lingua albanese, o suoi o di altri, ovvero ricavati dai canti tradizionali. A seguito della fama che lo raggiunse venne ingaggiato dall'impresario Domenico Barbaja, direttore del Teatro San Carlo, come insegnante di dizione e quindi come librettista ufficiale del teatro. È in questa veste che fornirà a Gaetano Donizetti i libretti di due opere: Gemma di Vergy e Marin Faliero. Successivamente scrisse per lui anche numerosi testi per romanze e canzoni come La conocchia, ispirata da una poesia siciliana di Giovanni Meli che era stato il suo maestro a Palermo.