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dc.contributor.authorAmici, Giovanni Battista
dc.coverage.temporal1825 ca.
dc.date.accessioned2019-10-30T13:01:37Z
dc.date.available2019-10-30T13:01:37Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12460/685
dc.descriptionIl microscopio, smontato, è contenuto in un cassetto, infilato in una scatola di legno, che funge anche da base per lo strumento. Sopra di essa è incastonato un anello filettato nel quale si avvita una sbarra quadrangolare di ottone. Su di essa, tramite una vite di bloccaggio, si fissa orizzontalmente il tubo dello strumento. Sulla sbarra munita di cremagliera scorre, tramite pignone dentato, un supporto di ottone al quale si applicava lo specchietto per l'illuminazione del preparato. Il movimento del tavolino portaoggetti, posto sotto il tubo, avviene con un sistema identico a quello dello specchio. Il tavolino è formato da un anello di ottone sul quale è inserita una forcella metallica che permette di fissare i vetrini. La forcella è munita di due aste che scorrono in una coppia di tubi solidali con l'anello. Il tubo del microscopio è chiuso ad un'estremità da un coperchietto che, tramite una molla di compressione, trattiene uno specchio metallico concavo. All'altra estremità del tubo, chiusa da un dischetto protettivo quando lo strumento non è utilizzato, si avvitano gli oculari. Il tubo presenta, in corrispondenza del portaoggetti, un'apertura circolare che può essere occultata da una lamina metallica scorrevole, nella quale è praticato un foro coperto da un dischetto di vetro. Vicino ad essa è fissata una sbarretta quadrangolare in cui si possono inserire alcuni accessori di cui il microscopio è corredato. La sua posizione viene regolata da un pignoncino a vite. All'interno del tubo, in corrispondenza dell'apertura, si trova un secondo specchietto metallico piano e di sezione ellittica, ricavato da un cilindretto tagliato obliquamente. La superficie dello specchietto è inclinata di 45° rispetto all'asse ottico dello strumento e la sua posizione può essere regolata tramite tre viti. Questo strumento è corredato da accessori. Accessori: specchietto per illuminare i preparati imperniato in una staffa orientabile, con supporto che consentiva di fissarlo al microscopio; 6 oculari; lieberkuhn (specchietto concavo, parabolico e munito di un foro centrale che si inseriva sopra il portaoggetti e permetteva di illuminare la faccia del preparato rivolta verso l'osservatore, riflettendo la luce proveniente dal basso); sostegno per accessori che si inseriva in uno dei tubetti del portaoggetti e regge una piccola pinza nella quale si possono fissare altri accessori (cilindretto con asta e pinzetta portaoggetti); cilindretto con asta (è un cilindretto di legno nero inserito su di un'asta metallica. Su di esso si pone l'oggetto opaco da illuminare con il lieberkuhn); pinzetta portaoggetti formata da due lamine di acciaio fissate ad un'asticella, per trattenere piccoli insetti ecc.; lastrina per i pesci (lastrina di ottone da inserirsi sul portaoggetti. In esse è praticata una finestrella in corrispondenza della quale si pone la coda di un pesciolino vivo che era trattenuto da una cordicella inserita in una serie di forellini praticati nella lastrina); staffa di ottone con viti di fissaggio e braccio orientabile. Viene fissata sull'oculare e sul braccio si inserisce la camera lucida; due lastrine di vetro opaco che si possono fissare sotto il portaoggetti per attenuare e diffondere la luce proveniente dallo specchietto di illuminazione; prisma (parte di una camera lucida); pinzetta.
dc.subjectscienze della vita
dc.subject.otherottica
dc.titleMicroscopio catadiottrico di Amici
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati
dc.relation.fondGabinetto di Fisica dell'Ottocento
dc.date.noteanalisi storica
dc.identifier.inventorynumberH56
dc.identifier.inventorynumber757
dc.identifier.inventorynumber2079
dc.identifier.inventorynumber552
dc.identifier.inventorynumber642
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.form8e020-00174
dc.type.formPST
dc.identifier.region03
dc.identifier.nctn01966608
dc.type.definitionMicroscopio catadiottrico di Amici
dc.description.parts6 oculari; lieberkuhn; sostegno per accessori; cilindretto con asta; pinzetta portaoggetti; lastrina per i pesci; staffa di ottone; lastrine di vetro opaco (2); prisma di camera lucida
dc.subject.keywordslenti
dc.subject.keywordsriflessione
dc.coverage.spatialabbreviationPV
dc.coverage.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.date.inventory1980-1999
dc.date.inventory1845- 1859
dc.date.inventory1870
dc.date.inventory1922- 1959
dc.description.collectionGabinetto di Fisica dell'Ottocento
dc.description.collectionnotesIl Gabinetto di Fisica dell'Ottocento ospita gli strumenti raccolti dai successori di Alessandro Volta (1745-1827) alla cattedra di Fisica dell'ateneo pavese fino alla metà degli anni trenta del XX secolo, quando l'Istituto di Fisica fu spostato, come altri istituti scientifici, dal palazzo centrale dell'Università all'attuale sede. La collezione è una testimonianza di come le attività di ricerca e di didattica in fisica sperimentale rimasero intense anche dopo la morte del fisico comasco. Volta lasciò la cattedra di Fisica nel 1804 a Pietro Configliachi (1777-1844) ma continuò a lavorare a Pavia e ad interessarsi dell'incremento del Gabinetto di Fisica. L'ultimo inventario che contiene la firma di Volta risale al 1819. Tra i successori di Volta si deve ricordare in particolare Giuseppe Belli (1791-1860), che diresse il Gabinetto intorno alla metà del XIX secolo e arricchì notevolmente la collezione, anche con diversi apparecchi di sua invenzione. La dimensione della collezione già all'epoca del Belli era notevole e venne ulteriormente ampliata dal suo successore, Giovanni Cantoni (1818-1897) e dagli altri scienziati che a lui seguirono, Adolfo Bartoli (1851-1896) e Michele Cantone. (1857-1932).
dc.contributor.authorrolecostruttore
dc.type.materialandtechniquelegno
dc.type.materialandtechniquemetallo
dc.type.materialandtechniqueottone
dc.type.materialandtechniquevetro
dc.format.misucm
dc.format.misucm
dc.format.misa42
dc.format.misa13
dc.format.misn37
dc.format.misp21
dc.description.functionI microscopi a riflessione furono ideati per tentare di eliminare le aberrazioni prodotte dalle lenti non acromatiche usate, all'epoca, per gli obiettivi. Anche se godettero di una certa popolarità, i microscopi catadiottrici avevano un grande svantaggio: l'ingrandimento era infatti determinato dall'oculare. A partire dalla fine degli anni '20 circa, l'introduzione e il generalizzarsi delle lenti acromatiche fecero cadere in disuso questo tipo di strumenti.
dc.description.useI raggi luminosi provenienti dall'oggetto da esaminare sono riflessi dallo specchietto ellittico sullo specchio concavo. Questo, a sua volta, li rinvia nell'oculare. Essendo la fissa la curvatura dello specchio principale, il potere di ingrandimento del microscopio è solamente funzione degli oculari adoperati.
dc.relation.inscriptionclassdocumentaria
dc.relation.inscriptiontechniquea incisione
dc.relation.inscriptionfontcorsivo
dc.relation.inscriptionpositionsulla chiusura del tubo ottico
dc.relation.inscriptiontranscriptionAmici Modena
dc.description.preservationstatebuono
dc.relation.bibliographytypebibliografia specifica
dc.relation.bibliographytypebibliografia di confronto
dc.relation.bibliographyauthorsBrenni P.
dc.relation.bibliographytitleGli strumenti di fisica dell'Istituto Tecnico Toscano - Ottica
dc.relation.bibliographytitleFrom makers to users: Microscopes, Markets, and Scientific Practices in the Seventeenth and Eighteenth Centuries
dc.relation.bibliographyplaceFirenze
dc.relation.bibliographyyear2000
dc.relation.bibliographyyear2004
dc.coverage.spatialpvcsItalia
dc.coverage.spatialpvcrLombardia
dc.coverage.spatialpvcnPavia
dc.coverage.spatialpvccPavia
dc.relation.urlhttp://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00174/
item.owningcollection20.500.12460/444
item.size42 x N/A cm
item.size13 x N/A cm
item.grantfulltextopen
item.fulltextWith Fulltext
item.datenull - null
item.treefondsrootGabinetto di Fisica dell'Ottocento
item.locationPavia, PV
Compare nelle collezioni:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università
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