Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12460/563
DC FieldValue
dc.contributor.authorCanini, Giuseppe S. M.
dc.coverage.temporal1781
dc.date.accessioned2019-10-30T13:01:22Z
dc.date.available2019-10-30T13:01:22Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12460/563
dc.descriptionLa calamita è costituita da cinque sbarre di ferro piegate a U, aventi lunghezze leggermente diverse, decrescenti dal centro verso la periferia per evitare, secondo quanto stabilito da Coulomb, che le sbarre interne perdano o addirittura invertano la loro magnetizzazione. Le sbarre sono intelaiate in un supporto di ottone dorato, munito di anello di sospensione. Tutto l'apparato è sospeso ad una intelaiatura di legno che poggia su una base, anch'essa di legno.
dc.subjectfisica
dc.subject.otherelettricità e magnetismo
dc.titleCalamita armata
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati
dc.relation.fondGabinetto di fisica di Alessandro Volta
dc.date.noteanalisi storica
dc.identifier.inventorynumberM2 (M2 a, M2 b)
dc.identifier.inventorynumber1976
dc.identifier.inventorynumber644
dc.identifier.inventorynumber449
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.form8e020-00048
dc.type.formPST
dc.identifier.region03
dc.identifier.nctn01966494
dc.type.definitionCalamita armata
dc.subject.keywordsMagnetizzazione
dc.coverage.spatialabbreviationPV
dc.coverage.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.date.inventory1980-1999
dc.date.inventory1870
dc.date.inventory1845-1859
dc.date.inventory1922-1959
dc.description.collectionGabinetto di Fisica di Alessandro Volta
dc.description.collectionholderAlessandro Volta
dc.description.collectionnotesIl Gabinetto di Fisica dell'Università di Pavia venne aperto nel 1771, grazie alla riforma degli studi iniziata dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e continuata da suo figlio Giuseppe II. Il primo direttore fu il padre scolopio Carlo Barletti, che alla fine del 1772 fu nominato professore di Fisica sperimentale all'Università. All'arrivo di Volta a Pavia nel 1778, Barletti divenne responsabile dell'insegnamento di Fisica classica o generale, mentre Volta ricoprì quello di Fisica sperimentale o particolare. La prima includeva statica, dinamica, idrostatica, idraulica e fisica astronomica, che formavano la parte più matematizzata della fisica. La seconda, che riguardava i fenomeni concernenti elettricità, magnetismo, calore, pneumatica, acustica, meteorologia e ottica, era più fenomenologica e sperimentale. Volta arricchì il Gabinetto con numerosi strumenti acquistati durante i suoi viaggi in Europa e con molti altri da lui stesso ideati e realizzati con l'ausilio di validissimi artigiani. Il gabinetto di Fisica divenne non soltanto un posto dove Volta potesse sperimentare e insegnare, ma anche una sala da esposizione e un attraente teatro che doveva impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano infatti utilizzati da Volta, oltre che per attività di ricerca, anche per esperienze pubbliche, tenute due volte la settimana, da Dicembre a Giugno. A queste partecipavano, insieme con gli studenti (per i quali il Professore teneva lezioni quotidiane), numerosi spettatori, per cui venne appositamente costruito nell'Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l'odierna Aula Volta. Nel 1804, Volta lasciò ufficialmente la cattedra a Pietro Configliachi, ma continuò a lavorare a Pavia e a mostrare interesse verso i nuovi strumenti. Nel 1819, l'ultimo inventario firmato da Volta attesta la presenza nel Gabinetto di Fisica di circa seicento strumenti. Non tutti questi strumenti sono giunti sino a noi: alcuni andarono infatti distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita a Como nel 1899 per il centenario dell'invenzione della pila, altri furono distrutti dall'uso o andarono persi nei traslochi succedutisi nel corso degli anni, l'ultimo dei quali imposto dalla Seconda Guerra Mondiale.
dc.contributor.authorrolecostruttore
dc.type.materialandtechniqueottone
dc.type.materialandtechniqueferro
dc.type.materialandtechniquelegno
dc.format.misucm
dc.format.misucm
dc.format.misa33
dc.format.misa60
dc.format.misn39
dc.format.misp21
dc.format.misl8
dc.relation.inscriptionclassdocumentaria
dc.relation.inscriptionlanguageLAT
dc.relation.inscriptiontechniquea incisione
dc.relation.inscriptionpositionsull'armatura di ottone
dc.relation.inscriptiontranscriptionR. Societati Aecon. mediolanensi Austriacis Auspiciis florenti Hoc Opus Magneticum pro tutiori Navigationis bono Deo Auxiliante Studio ac labore auctum Ioseph M.a Canini Venetus ejusdem Socius In accepti honoris gratiam D.D.D. anno MDCCLXXXI
dc.description.preservationstatebuono
dc.relation.bibliographytypebibliografia specifica
dc.relation.bibliographyauthorsStrumenti Alessandro
dc.relation.bibliographytitleGli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia
dc.relation.bibliographyplaceMilano
dc.relation.bibliographyyear2002
dc.coverage.spatialpvcsItalia
dc.coverage.spatialpvcrLombardia
dc.coverage.spatialpvcnPavia
dc.coverage.spatialpvccPavia
dc.relation.urlhttp://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00048/
item.owningcollection20.500.12460/444
item.size33 x 8 cm
item.size60 x N/A cm
item.grantfulltextopen
item.fulltextWith Fulltext
item.datenull - null
item.treefondsrootGabinetto di fisica di Alessandro Volta
item.locationPavia, PV
Appears in Collections:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università
Show simple item record

Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.