Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12460/531
DC FieldValue
dc.coverage.temporalsec. XIX
dc.date.accessioned2019-10-30T13:01:19Z
dc.date.available2019-10-30T13:01:19Z
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12460/531
dc.descriptionQuesto strumento è costituito essenzialmente da due sottili fili di paglia, sospesi mediante due anellini mobilissimi ad una asticciola di ottone in contatto con un cappellotto di ottone che termina con una sferetta. La bottiglietta di vetro che racchiude le pagliuzze è a sezione circolare ed è ricoperta di gommalacca nella parte superiore; il fondo è costituito da una scatoletta di ottone e ad esso sono collegate due strisce di stagnola affacciate, incollate verticalmente all'interno della bottiglietta .
dc.subjectfisica
dc.subject.otherelettricità e magnetismo
dc.titleElettroscopio a pagliuzze
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati
dc.date.noteanalisi storica
dc.identifier.inventorynumberN206 e
dc.identifier.inventorynumber2178
dc.identifier.inventorynumber651
dc.identifier.inventorynumberCimeli Voltiani 2
dc.identifier.inventorynumber1901
dc.identifier.shelfmarkDipartimento di Fisica "A. Volta"
dc.identifier.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.identifier.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.identifier.form8e020-00014
dc.type.formPST
dc.identifier.region03
dc.identifier.nctn01966461
dc.type.definitionElettroscopio a pagliuzze
dc.coverage.spatialabbreviationPV
dc.coverage.shelfmarkMuseo per la Storia dell'Università
dc.date.inventory1980- 1999
dc.date.inventory1870
dc.date.inventory1922-1959
dc.date.inventory1938
dc.date.inventory1937
dc.description.collectionGabinetto di Fisica di Alessandro Volta
dc.description.collectionholderAlessandro Volta
dc.description.collectionnotesIl Gabinetto di Fisica dell'Università di Pavia venne aperto nel 1771, grazie alla riforma degli studi iniziata dall'Imperatrice Maria Teresa d'Austria e continuata da suo figlio Giuseppe II. Il primo direttore fu il padre scolopio Carlo Barletti, che alla fine del 1772 fu nominato professore di Fisica sperimentale all'Università. All'arrivo di Volta a Pavia nel 1778, Barletti divenne responsabile dell'insegnamento di Fisica classica o generale, mentre Volta ricoprì quello di Fisica sperimentale o particolare. La prima includeva statica, dinamica, idrostatica, idraulica e fisica astronomica, che formavano la parte più matematizzata della fisica. La seconda, che riguardava i fenomeni concernenti elettricità, magnetismo, calore, pneumatica, acustica, meteorologia e ottica, era più fenomenologica e sperimentale. Volta arricchì il Gabinetto con numerosi strumenti acquistati durante i suoi viaggi in Europa e con molti altri da lui stesso ideati e realizzati con l'ausilio di validissimi artigiani. Il gabinetto di Fisica divenne non soltanto un posto dove Volta potesse sperimentare e insegnare, ma anche una sala da esposizione e un attraente teatro che doveva impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano infatti utilizzati da Volta, oltre che per attività di ricerca, anche per esperienze pubbliche, tenute due volte la settimana, da Dicembre a Giugno. A queste partecipavano, insieme con gli studenti (per i quali il Professore teneva lezioni quotidiane), numerosi spettatori, per cui venne appositamente costruito nell'Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l'odierna Aula Volta. Nel 1804, Volta lasciò ufficialmente la cattedra a Pietro Configliachi, ma continuò a lavorare a Pavia e a mostrare interesse verso i nuovi strumenti. Nel 1819, l'ultimo inventario firmato da Volta attesta la presenza nel Gabinetto di Fisica di circa seicento strumenti. Non tutti questi strumenti sono giunti sino a noi: alcuni andarono infatti distrutti nell'incendio del padiglione della mostra allestita a Como nel 1899 per il centenario dell'invenzione della pila, altri furono distrutti dall'uso o andarono persi nei traslochi succedutisi nel corso degli anni, l'ultimo dei quali imposto dalla Seconda Guerra Mondiale.
dc.coverage.temporalfractioninizio
dc.type.materialandtechniquevetro
dc.type.materialandtechniqueottone
dc.type.materialandtechniquepaglia
dc.format.misucm
dc.format.misa16
dc.format.misp6
dc.format.misd8,5
dc.description.functionL'elettroscopio è uno strumento atto a verificare se un corpo è carico. L'elettroscopio può anche essere usato per evidenziare le variazioni di tensione (potenziale) subite da un conduttore.
dc.description.useAccostando o mettendo in contatto col cappellotto dell'elettrometro un conduttore carico, le pagliuzze si caricano dello stesso segno e si respingono.
dc.description.preservationstatebuono
dc.relation.bibliographytypebibliografia specifica
dc.relation.bibliographytypebibliografia di confronto
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dc.relation.bibliographyauthorsStrumenti Alessandro
dc.relation.bibliographyauthorsVolta A.
dc.relation.bibliographyauthorsVolta A.
dc.relation.bibliographyauthorsVolta A.
dc.relation.bibliographytitleGli strumenti di Alessandro Volta : Il gabinetto di fisica dell'Università di Pavia
dc.relation.bibliographytitleLe opere di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 7 voll.
dc.relation.bibliographytitleEpistolario di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 5 voll.
dc.relation.bibliographytitleAggiunte alle Opere e all'Epistolario di Alessandro Volta. Edizione nazionale, 5 voll.
dc.relation.bibliographyplaceMilano
dc.relation.bibliographyplaceMilano
dc.relation.bibliographyplaceMilano
dc.relation.bibliographyplaceBologna
dc.relation.bibliographyyear2002
dc.relation.bibliographyyear1918-1929
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dc.coverage.spatialpvcsItalia
dc.coverage.spatialpvcrLombardia
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dc.coverage.spatialpvccPavia
dc.relation.urlhttp://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e020-00014/
item.owningcollection20.500.12460/444
item.size16 x N/A cm
item.grantfulltextopen
item.fulltextWith Fulltext
item.datenull - null
item.locationPavia, PV
Appears in Collections:Patrimonio scientifico e tecnologico - Museo per la Storia dell'Università
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