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Nome completo
Signorelli, Luca
 
Varianti
Luca d'Egidio di Ventura
 
Ruolo
Pittore
 
Nazionalità
Italiana
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
16-10-1523
 
Luogo di morte
 
Biografia
Luca Signorelli nasce tra il 1441 ed il 1445; si forma presso la bottega di Piero della Francesca, per questo le sue prime opere pittoriche sono considerate molto influenzate dallo stile del maestro, tra cui vale la pena ricordare la “Madonna con Santi” del 1474. Le prime sue opere individuali mostrano la sua personalità e consapevolezza di pittore, tant’è che si staccano di netto dalla lezione di Piero della Francesca: è il caso dello “Stendardo della Flagellazione”, in cui sono evidenti i richiami ad altri pittori come Francesco di Giorgio e Giusto di Gand. Intorno agli anni Settanta viene chiamato a Roma per la decorazione della Cappella Sistina, in un primo momento al fianco del Perugino e, dopodiché, come pittore per così dire indipendente; dopo il periodo a Roma, Signorelli studia ed assimila le ultime tendenze dell’arte italiana: un’opera rappresentativa di quest’assimilazione è senza dubbio la “Pala di Sant’Onofrio” per il Duomo di Perugia, in cui si riconoscono le influenze di Ercole de’ Roberti, Donatello e Filippo Lippi, Botticelli, Perugino ed i fiamminghi. Al 1490 risale un viaggio a Firenze, in cui Signorelli entra in contatto con l’Accademia neoplatonica, da cui è ampiamente influenzato, come testimonia l’”Educazione di Pan”, andato distrutto nel 1945 a causa dei bombardamenti. Nel 1492, anno della morte di Lorenzo il Magnifico, Signorelli lascia la città di Firenze e si sposta in Umbria, nelle Marche ed a Siena da cui aveva ricevuto dei lavori su commissione: è in questi anni che Signorelli decide di aprire una sua bottega, che ottenne da subito incarichi molto importanti. È a Città di Castello, in provincia di Perugia, che Signorelli opera negli anni Novanta del Quattrocento e tra le sue opere maggiori di quel periodo troviamo spesso dei tondi con dipinta la Madonna, a volte realizzati con l’aiuto di alcuni suoi allievi della bottega, tra cui possiamo ricordare la “Sacra Famiglia di Parte Guelfa” e la “Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Bernardo”. Nel 1497 è chiamato ad affrescare il Chiostro dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore con un ciclo di “Storie di San Benedetto”, ma lascia che sia il Sodoma a concludere quest’opera, mentre Signorelli si dedica, a partire dal 1499, alla decorazione delle volte della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto, conclusa nel 1500 ed in cui è riconoscibile l’autoritratto dell’autore, riportato in foto; a questa decorazione, segue poi quella delle pareti del Duomo di Orvieto, terminata nel 1502. Intorno ai suoi cinquant’anni, però, vive un’involuzione, probabilmente dettata da una crisi diffusa tra gli artisti per la difficoltà di rinnovarsi; questo non significa che non ci siano alcune sue ultime opere degne di nota, ma sicuramente lo stile dell’autore si ripiega verso stilemi arcaicizzanti e ripetitivi, come vediamo nel “Polittico di Arcevia” del 1507. L’ultima sua opera nota è la pala con la “Madonna col Bambino e i Santi”, commissionata da una Confraternita di Arezzo; dopo questa commissione, Signorelli torna a Cortona, dove muore poco dopo cadendo da un ponteggio.