Nome completo
Ruggeri, Marco
 
Soprannome
lo Zoppo
 
Ruolo
Pittore
 
Anno di nascita
1432/1433
 
Luogo di nascita
 
Anno di morte
1478
 
Luogo di morte
 
Biografia
Nacque a Cento tra il 1432 e il 1433, era figlio di Antonio di Fedele Ruggieri che veniva da un’antica famiglia di notai, tanto che due dei quattro fratelli di Marco divennero notai, mentre Giovanni, il più vicino in età, divenne pittore e collaborò in diverse occasioni con lo Zoppo. Si sa poco della sua formazione (avvenuta con ogni probabilità a Bologna), mentre la prima documentazione del suo lavoro risale al 1452, anno in cui doveva già essere autonomo, mentre nel 1454 entrò nella bottega dell’artista padovano Squarcione per il quale dipingeva a produceva calchi in gesso. Il rapporto professionale con lo Squarcione fu in un primo momento tanto prolifico che quest’ultimo decise di adottare il giovane artista provvedendo alle sue spese e rendendolo erede universale dei suoi beni fra cui la sua bottega a Pontecorvo, all’unica condizione di rinunciare a tutti i proventi della vendita delle sue opere. Poco tempo dopo lo Squarcione, seguendo lo stesso comportamento che aveva avuto con Andrea Mantegna, violò il contratto pretendendo una somma in risarcimento delle spese fino ad allora sostenute. Il diverbio si risolse in tribunale dove un giudice stabilì che, non solo lo Squarcione non aveva diritto ad alcun risarcimento, ma egli stesso doveva versare una somma all’alunno. Dopo questo episodio lo Zoppo aprì la sua bottega, ma non prima di aver soggiornato brevemente a Venezia. A Bologna lavorò per il cantiere di San Petronio dove entrò in contatto con l’intagliatore Agostino De Marchi da Crema con il quale collaborò anche in futuro, per esempio per la realizzazione del polittico commissionato nel 1458 dal rettore del Collegio di Spagna che segna anche un punto d’arrivo per la tecnica dell’artista che si avvicina allo stile di Piero della Francesca. L’artista intrattenne diversi rapporti di amicizia con intellettuali e personalità di spicco della città di Padova quali Giovanni Gaspare da Sala, Felice Feliciano, Giovanni Testa Cillenio, Raffaele Zovenzoni. L’artista si dedicò nel corso della sua vita anche all’arte di decorare i libri ed ebbe l’occasione di lavorare su molti preziosi codici. Grazie all’aiuto della famiglia Morosini si trasferì a Venezia dove eseguì diverse opere fra cui la pala d’altare della chiesa di Santa Giustina risalente al 1468; rimase in città per diversi anni, anche se nel frattempo eseguì alcune opere in altre città, per esempio nel 1471 gli venne commissionata da Alessandro Sforza la pala d’altare della chiesa di San Giovanni Battista a Pesaro. Morì a Venezia nel 1478.