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Nome completo
Bramante, Donato
 
Soprannome
Donnino o Donino Bramante
 
Varianti
Donato di Angelo di Pascuccio
 
Ruolo
Architetto
Pittore
 
Anno di nascita
1444
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
14-04-1514
 
Luogo di morte
 
Biografia
Nacque nel 1444 a Casteldurante (oggi Urbania), nei pressi di Urbino, e si formò in un primo momento a Montefeltro e poi, fino al 1476, ad Urbino sotto la guida di fra Carnevale e probabilmente di Piero della Francesca specializzandosi nella riproduzione di elementi architettonici e studiò intensamente gli artifici prospettici; durante questo primo periodo conobbe anche Melozzo da Forlì, il Perugino, Giovanni Santi, il Pinturicchio e Francesco di Giorgio Martini. Nel 1477 si spostò a Bergamo dove affrescò la facciata del palazzo del podestà. Nel 1478 si trasferì a Milano dove rimase fino al 1499; durante questo periodo lavorò come architetto per Ludovico il Moro che lo incaricò per esempio di ricostruire la canonica di Sant’Ambrogio. Fra le principali opere architettoniche milanesi citiamo (anche se in alcuni casi con qualche dubbio di attribuzione) l’ampliamento della chiesa di Santa Maria presso San Satiro e la costruzione della tribuna di Santa Maria delle Grazie. Intervenne anche in alcuni cantieri di città vicine a Milano come Pavia, in particolare per il duomo e la sua cripta che in quel periodo era in costruzione; in un secondo momento si recò a Vigevano dove contribuì alla realizzazione della piazza Ducale e del Castello e progettò la torre, successivamente chiamata Torre del Bramante. Mentre lavorava in Lombardia il suo stile venne influenzato dagli stilemi tipici dell’architettura tardo antica milanese, ma studiò attentamente anche le opere romanico-gotiche; da notare è anche l’amicizia che instaurò con Leonardo da Vinci. In seguito alla caduta di Ludovico il Moro, si trasferì a Roma dove, grazie ad alcuni contatti nella città, gli venne richiesto di affrescare lo spazio sopra la porta santa di San Giovanni Laterano. Fu nominato da papa Alessandro VI “sotto architettore”, divenne primo architetto solo dopo l’ascesa di Giulio II che gli conferì incarichi di massima importanza nell’ottica di rinnovare artisticamente Roma e il Vaticano. Il progetto più importante che gli venne affidato è quello per la nuova basilica di San Pietro: i lavori iniziarono nel 1506. Fra le altre opere che realizzò spiccano il tempietto di San Pietro in Montorio (1502), il cortile del Belvedere in Vaticano e il palazzo Caprini. In qualità di architetto papale lavorò fra il 1507 e il 1509 alla facciata della basilica della Santa Casa del santuario di Loreto. Durante gli ultimi anni romani, anche a causa dell’enorme numero di richieste, Bramante si fece aiutare da diversi collaboratori. Morì all’età di settant’anni il 14 aprile 1514.