Nome completo
Caproni, Giorgio
 
Ruolo
Poeta
Critico letterario
Traduttore
Insegnante
 
Data di nascita
07-01-1912
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
22-01-1990
 
Luogo di morte
 
Biografia
Secondogenito di Attilio e Anna Picchi, rispettivamente ragioniere e ricamatrice, nacque a Livorno il 7 gennaio 1912. L’infanzia del poeta fu segnata dalle ristrettezze economiche in cui la famiglia si trovò dopo che il padre venne chiamato alle armi durante la Prima guerra mondiale: la famiglia si trasferì infatti in un quartiere popolare dove condivisero un piccolo appartamento con una coppia di parenti. Da quel momento la famiglia Caproni fu costretta a trasferirsi diverse volte; nel 1922 raggiunsero Genova, città in cui il futuro poeta iniziò la sua vera e propria formazione culturale: già in giovanissima età aveva dimostrato di essere un precoce lettore imparando a leggere a soli quattro anni e interessandosi ancora ragazzino ai poeti della tradizione italiana, dai siciliani a Dante. A Genova completò le scuole elementari e frequentò le complementari alla Regia Scuola Tecnica Antoniotto Usodimare, contemporaneamente frequentò l'Istituto musicale Giuseppe Verdi dove imparò a suonare il violino diplomandosi come compositore all’età di tredici anni. Compiuti i diciotto anni, a causa della mancanza di denaro che rendeva difficile sbarcare il lunario alla famiglia, decise di lasciare gli studi musicali accettando invece un lavoro di fattorino presso lo studio legale dell’avvocato Colli, nonostante ciò continuò a coltivare la sua passione per la musica. Continua a leggere assiduamente diversi poeti contemporanei fra cui Montale (in particolare gli Ossi di seppia), Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, Giuseppe Ungaretti, Umberto Saba, Giovanni Boine, Mario Novaro e Camillo Sbarbaro, portando avanti parallelamente lo studio dei poeti delle origini antecedenti a Cavalcanti. Inizia nel frattempo a scrivere le prime poesie di sapore surrealista e a tratti futurista: nel 1932 inviò per la prima volta i suoi versi alla rivista genovese Circoli diretta da Adriano Grande che però vennero l’+ì rifiutò. Il servizio militare iniziato l’anno seguente causò un ritardo nei suoi studi: preparò privatamente gli esami magistrali seguito dal professor Alfredo Poggi che ebbe un ruolo importante per la sua formazione e che lo avviò alla riflessione filosofica. Si diplomò nel 1935; a questo periodo risalgono gli approfondimenti filosofici e letterari di autori come Agostino, Kierkegaard, Giuseppe Rensi, Catullo, Virgilio, Lucrezio, Cesare e Minucio Felice. Nel 1935 divenne maestro elementare, lavoro che continuò fino al 1973, anno in cui andò in pensione. Risale al 1936 un evento estremamente traumatico, cioè la morte per setticemia della fidanzata Olga Franzoni che poco tempo dopo sarebbe dovuta diventare sua moglie. Caproni, precipitato nello sconforto fu tentato di mettere da parte la sua carriera di poeta e abbandonare la sua arte per sempre, ma la crisi venne superata dopo che conobbe Rosa Rettagliata che sposò nel 1938. Nello stesso anno si trasferì a Roma dove aveva ottenuto una cattedra da maestro elementare presso la prestigiosa scuola Giovanni Pascoli di Trastevere, esperienza che durò poco dato che a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale venne richiamato alle armi. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 pubblicò Cronistoria presso Vlaecchi e si unì alla resistenza partigiana di Val di Trebbia svolgendo compiti più che altro civili come la distribuzione del cibo e la riorganizzazione delle scuole. Tornò successivamente a Roma e, dopo un periodi di incertezze e continui trasferimenti, prese nel 1951 una cattedra alla scuola elementare Francesco Crispi dove rimase fino alla pensione, l’anno successivo pubblicò Stanze della funicolare che vinse il premio Savino di Poesia. Nel corso degli anni ’50 instaurò diverse importanti amicizie, soprattutto con Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Giacomo Debenedetti e Camillo Sbarbaro. Durante questo periodo svolse anche l’attività di traduttore e pubblicista; si occupò di tradurre opere di grande rilievo come Il tempo ritrovato di Marcel Proust, Poesie e prosa di René Char, Il silenzio di Genova e altre poesie e Non c’è paradiso di André Frénaud, mentre scrisse diversi articoli ed elzeviri per la Repubblica e La fiera letteraria. Al 1956 risale la pubblicazione del Passaggio di Enea, mentre al 1959 Il seme del piangere. A partire dagli anni ’60 affrontò una profonda crisi religiosa che si riflesse nella raccolta Congedo del viaggiatore cerimonioso & altre prosopopee pubblicata nel 1965. A partire dalla fine degli anni ’70 viaggiò moltissimo: visitò per esempio Parigi con la figlia Silvana in occasione di una lettura di versi al Beaubourg a cui era stato invitato, successivamente visitò diverse città francesi per partecipare a diverse conferenze a cui era stato invitato. Nel settembre del 1978 visitò invece gli Stati uniti, in particolare New York, San Francisco e Berkley, nel 1986 visitò invece la Germania. Morì a Roma nel 1990 e fu sepolto a Loco.