Full Name
Taramelli, Torquato
 
Person Role
Geologo
Docente
 
Birth Date
15-10-1845
 
Birth Place
Bergamo
 
Death Date
31-03-1922
 
Death Place
 
Biography
Nacque a Bergamo il 15 ottobre 1845, unico sopravvissuto degli otto figli di Carolina Poletti e Antonio Taramelli entrambi molto patriottici tanto che il padre supportò i Moti del 1848, ragion per cui fu costretto a vivere in clandestinità per un periodo lasciando la famigli in una situazione di dissesto economico, situazione che cambiò solo dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Frequentò per quattro anni di formazione universitaria il collegio Ghislieri di Pavia dove seguì le lezioni di Antonio Stoppani e nel 1865 si laureò in scienze naturali. Nel 1866 partecipò come volontario alla campagna triestina guidata da Garibaldi, nelle sue memorie racconta di non aver partecipato a nessun combattimento diretto. Grazie all’intervento di Stroppani nell’autunno 1866 venne scelto per ricoprire la cattedra di scienze naturali nel Regio istituto tecnico di Udine che era appena stata istituita da Quintino Sella; rimase a Udine fino al 1874 e durante questi anni sposò Clotilde Boschetti dalla quale ebbe sedici figli di cui cinque morirono giovani. Il maggiore, Antonio, si distinse particolarmente diventando un illustre archeologo. Dopo un breve periodo a Genova, nel 1875 divenne professore presso l’Università di Pavia di cui fu anche rettore fra il 1888 e il 1891. Durante questo periodo fece studi e rilievi sulle Alpi (focalizzandosi particolarmente sulla loro formazione), sulla Pianura padana e sugli Appennini, fu anche chiamato per consulenze sulle costruzioni ferroviarie, pubblicò inoltre un grande numero di articoli che riguardavano stratigrafia, paleontologia, orogenesi, sismologia e studi sulle glaciazioni. Fra i numerosi lavori a cui diede il suo contributo ricordiamo in particolar modo la Carta geologica italiana di cui curò la parte relativa al Friuli disegnandola e colorandola di suo pugno. Le vicende che portarono alla stampa della Carta geologica italiana sono piuttosto intricate: furono particolarmente complesse a causa della mancanza di fondi: fu la Provincia di Udine a finanziare Taramelli nella stesura della carta friulana che non venne inviata all’Esposizione di Parigi del 1878 perché si temeva che fosse presentata come opera dell’ingegno dell’Ufficio geologico con il quale si riconciliò solo nel 1882. Durante gli anni Novanta dell’Ottocento fu per due volte presidente della Società geologica e membro di diverse società scientifiche sia italiane che internazionali; ricevette diverse onorificenze tra cui l’Ordine equestre dei Ss. Maurizio e Lazzaro, grand’ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia e cavaliere del merito civile di Savoia. Morì a Pavia all’età di quarantasette anni.