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Nome completo
Ricamatore, Giovanni
 
Soprannome
Giovanni da Udine
 
Ruolo
Pittore
Architetto
 
Data di nascita
27-10-1487
 
Luogo di nascita
 
Anno di morte
1561
 
Luogo di morte
 
Biografia
Nacque il 27 ottobre 1487, figlio di Francesco e da Elena di Zinano di Ribis che alla nascita del figlio vivevano in ristrettezze economiche. Il nonno paterno era un ricamatore, mentre il padre probabilmente un tintore e, nonostante la mancanza di denaro, fece studiare il figlio presso la bottega del pittore e intagliatore Giovanni Martini. Avendo udito delle innovazioni artistiche introdotte da Michelangelo e Raffaello, decise di trasferirsi a Roma per collaborare con quest’ultimo: dal 1514 al 1520, anno della morte di Raffaello, contribuì a un gran numero di opere firmate dal pittore all’epoca molto popolare. Giovanni si distinse nel contesto della bottega per la sue capacità di dipingere la natura in modo molto raffinato e per il suo stile classicheggianti, per la maestria nelle così dette “grottesche” e per aver trovato la ricetta dello stucco bianco all’antica. Dipinse alcuni dettagli degli affreschi raffaelleschi, per esempio gli strumenti musicali presenti nella pala di S. Cecilia e le gru e i pesci per il cartone che venne usato per gli arazzi della Cappella sistina raffigurante Pesca miracolosa. Insieme ad altri esponenti della bottega di Raffaello decorò con stucchi e grottesche le Logge del secondo piano dei Palazzi vaticani utilizzando la sopracitata ricetta da lui scoperta. Intorno al 1520 risale la decorazione di villa Madama, mentre fino al dicembre 1521 affrescò insieme ad altri artisti il soffitto della Sala dei Pontefici, ancora una volta nei Palazzi vaticani. Successivamente trascorse un breve periodo a Firenze per poi tornare a Roma che lasciò momentaneamente nel 1527 dopo il Sacco di Roma. Tornò quindi nella città natale, Udine, dove progettò la torre dell’Orologio e il nuovo castello, successivamente si recò di nuovo a Roma dove svolse lavori minori sotto la committenza di Clemente VII che gli conferì il titolo di cavaliere della milizia di San Pietro, ragione per cui iniziò a percepire una pensione annua di 80 scudi. Compì un nuovo viaggio a Firenze per decorare la cupola della sagrestia nuova di S. Lorenzo basandosi su un disegno di Michelangelo, anche se il lavoro rimase incompiuto in seguito alla morte del pontefice. Tornò nuovamente a Udine: il Vasari sembra alludere al fatto che intendesse lasciare la professione di pittore, ma continuò comunque a lavorare sia come pittore e stuccatore che come architetto, infatti nel 1535 realizzò un progetto per la porta e le finestre della chiesa di S. Maria dei Battuti a Cividale e due anni dopo il progetto per la nuova cappella della basilica di Aquileia. Successivamente lavorò in altre città friulane come Spilimbergo e nuovamente Cividale, poi a Venezia. Tornò nuovamente a Roma dopo l’elezione di Pio VI e nel 1561 iniziò a lavorare alle logge al terzo piano dei palazzi Vaticani che vennero però terminate da un artista di origine veneziana, Sabaoth Denti, dato che Giovanni venne colto improvvisamente dalla morte quello stesso anno.