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Full Name
Tartarotti, Girolamo
 
Person Role
Abate
Letterato
Filosofo
 
Person Nationality
Italiana
 
Birth Date
02-01-1706
 
Birth Place
 
Death Date
16-05-1761
 
Death Place
 
Biography
Studiò inizialmente nell'Imperial Regio Ginnasio di Rovereto, ma ottenendo scarsi risultati continuò da autodidatta. Nel novembre del 1725 si trasferì a Padova per dedicarsi agli studi di teologia, acquisendo anche un migliore metodo di studio e maggiori conoscenze sugli autori classici. Tornato nella città natale potò avanti un’impresa di rinnovamento del suo panorama culturale, facendo arrivare da Verona lo stampatore Pierantonio Berno e fondando nel 1730 l’Accademia dei Dodonei, di cui facevano parte giovani animati dalla sua stessa passione per gli studi critico-letterari. Sempre in quell’anno si trattenne per un breve periodo a Verona, dove conobbe Ottolino Ottolini e l’ammirato Scipione Maffei. Vi tornò poi ancora nel 1731, anno in cui vestì l’abito clericale, assumendo il titolo di abate. Nel 1732 entrò in contatto epistolare con Muratori. Questo sodalizio fu particolarmente importante per Tartarotti, che trovò nel modenese un valoroso alleato di tante battaglie culturali. Nell’inverno di quell’anno poi si recò a Innsbruck su invito del barone Carlo Ceschi, che lo assunse come precettore del figlio, e vi si trattenne fino all’aprile del 1733. La sua fama di letterato cominciò così pian piano a consolidarsi. Alla fine del 1738 si spostò a Roma al servizio del cardinale Domenico Passionei, ma il soggiorno fu di breve durata e si concluse già nel settembre del 1739, principalmente a causa di alcuni dissidi col cardinale. Nel 1741, grazie a Ottolini, divenne segretario di Marco Foscarini a Venezia e nel novembre di quell’anno accompagnò il futuro doge in una missione diplomatica a Torino, dove si fermò per cinque mesi. Dopo la fine del soggiorno veneziano rimase stabilmente a Rovereto e a partire dal 1743 cominciò a lavorare alla sua opera maggiore il “Congresso notturno delle lammie”, stampato a Venezia nel 1749, in cui demoliva le credenze intorno all'esistenza delle streghe, che portavano all’ingiusta persecuzione e al processo di umili donne del contado. In quegli stessi anni si dedicò anche alla storia ecclesiastica del Trentino, pubblicando nel 1743 il “De origine ecclesiae Tridentinae”, a cui seguirono altre opere storiche. Negli ultimi anni di vita, dopo il 1758, si dedicò alla scrittura di un ampio trattato “Dell’arte critica”, che rimase incompiuto.