Full Name
Ascoli, Giulio
 
Person Role
Medico
 
Person Nationality
Italiana
 
Birth Date
13-10-1870
 
Birth Place
 
Death Date
24-05-1916
 
Death Place
 
Biography
Giulio Ascoli, di famiglia ebrea, si iscrisse al primo anno del corso di medicina e chirurgia dell'università di Praga, trasferendosi poi a Graz e, infine, a Vienna: in questa città completò la sua preparazione sotto la guida di illustri maestri, quali K. F. Ludwig, A. Weichselbaum, M. Kaposi, E. Neusser, e si laureò nel febbraio 1895.Nel 1905 fu nominato medico batteriologo dello stabilimento industriale di crine animale Pacchetti di Milano, risanando numerosi casi di carbonchio attraverso nuovissime apparecchiature e severe norme igieniche, motivo per il quale nel 1909 gli venne conferita la Medaglia d'Oro alla Esposizione di Milano. Nel 1912 fu nominato primario di ruolo dell'Ospedale San Matteo di Pavia, avendo vinto due anni prima il concorso, nel quale però era stato favorito un altro candidato meno titolato. Il Consiglio di Stato annullò la graduatoria, facendogli conferire il posto. Continuò tuttavia ad occuparsi anche dello stabilimento Pacchetti e delle indagini di laboratorio. Invitato da alcuni patrioti triestini a concorrere al posto di direttore dell'Ospedale Civico di Trieste, vacante da qualche anno, fu costretto a farsi naturalizzare cittadino austriaco, chiedendo la "pertinenza comunale" in un piccolo comune della Boemia, condizione necessaria per poter concorrere alla carica. Ottenuta la cittadinanza e vinto il concorso, poté occupare il posto dal 13 ottobre 1913, mantenendolo fino al 19 giugno 1915. Durante la direzione dell'Ospedale Civico, che poi divenne nel 1922 "Regina Elena", Ascoli diede notevole impulso alla conduzione igienico-organizzativa, ravvisando per Trieste la necessità di avere un nuovo ospedale, essendo il Civico ormai insufficiente. Avendo egli funzioni sanitarie ed amministrative, promosse gli indispensabili lavori edilizi, studiò ristrutturazioni e riformò la dieta dei pazienti, dimostrandosi forte organizzatore e lavoratore infaticabileDopo appena diciannove mesi, dovette abbandonare la direzione dell'Ospedale Civico perché richiamato in servizio militare dall'Austria e destinato all'Ospedale Militare di Kolomea in Galizia, come semplice medico subalterno. Fin dal primo giorno, per non indossare la divisa austriaca si dichiarò ammalato e pensava addirittura di disertare per arruolarsi nell'esercito italiano. Questo gli provocò una serie di interrogatori e due processi presso il Tribunale Militare, a causa dei quali dovette anche lasciare la Giunta Comunale. Fu internato presso l'Ospedale Militare di Vienna dove nel marzo del 1916 contrasse un'influenza, complicata da polmonite che si aggravò a causa di una infezione tubercolare. Il 14 aprile fu ricoverato in sanatorio e il 24 maggio morì, assistito dalla moglie, la ferrarese Isa Magrini, che aveva voluto condividere con lui l'esilio.