Nome completo
Trivulzio, Gian Giacomo
 
Varianti
Trivulzio, Gian Giacomo VI
 
Ruolo
Marchese di Sesto Ulteriano
Collezionista d'arte
Politico
Dantista
 
Nazionalità
Italiana
 
Data di nascita
21-07-1774
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
29-03-1831
 
Luogo di morte
 
Biografia
Durante gli anni della sua giovinezza, strinse rapporti di amicizia con letterati del calibro di Giuseppe Parini e Vincenzo Monti, che lo influenzeranno culturalmente negli anni successivi. Il 23 aprile 1798 sposò la duchessa Beatrice Serbelloni, figlia di Alessandro Serbelloni, V duca di San Gabrio. Nello stesso anno sotto l’ala del fratello, divenuto generale dell’esercito francese, intraprese la carriera militare, venendo nominato sottotenente dei granatieri. Con la proclamazione dell'impero napoleonico e la morte di suo fratello maggiore, divenne erede della fortuna e dei titoli della sua famiglia, succedendo come VI Marchese di Sesto Ulteriano, e nel 1805 ciambellano e capitano della guardia d'onore del Regno napoleonico d'Italia. Nel 1811 ottenne poi la carica di consigliere del comune di Milano, che mantenne fino al 1827, anche dopo la restaurazione. Fu uno dei principali collezionisti di libri e manoscritti della Milano napoleonica e durante i suoi numerosi viaggi in Italia ed all'estero, ebbe modo di raccogliere numerosi libri che andarono ad arricchire la biblioteca di famiglia, creata dal nonno, e a costituire poi il primo grande nucleo della moderna Biblioteca Trivulziana. A seguito dell’acquisto di un preziosissimo esemplare della Divina Commedia del 1337 si appassionò a Dante e realizzò una serie di pubblicazioni, come un commento firmato da Luigi Magalotti relativo ai primi cinque canti della Divina Commedia, un'edizione del Convivio scritta con Vincenzo Monti nel 1827, e alcuni scritti sulle Rime, che però non riuscì a completare a causa della sua morte. Per questi suoi meriti letterari e per l'interesse dimostrato nei confronti del grande poeta venne anche nominato socio corrispondente dell'Accademia della Crusca.