Full Name
Errera, Alberto
 
Person Role
Patriota
Storico
Insegnante
 
Person Nationality
Italiana
 
Birth Date
14-04-1842
 
Birth Place
 
Death Date
04-01-1894
 
Death Place
 
Biography
Ancora studente si impegnò nella propaganda per l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, all'interno dello schieramento moderato. La tensione patriottica si univa ad una forte carica umanitaria e solidaristica nei confronti delle classi popolari, in cui si confondevano preoccupazioni politiche e sincera vocazione per l'elevamento materiale e morale delle classi inferiori. Il suo primo atto pubblico ricordato è una conferenza presso l'Istituto veneto di scienze, lettere e arti sul credito popolare, all'inizio del 1864 insieme con l'attività di promotore, con altri fra cui Luigi Luzzatti, di una società di mutuo soccorso a Venezia. Già tenuto sotto sorveglianza dalla polizia austriaca per le sue attività sociali, l'E. venne arrestato nell'agosto del 1864 sotto l'accusa di aver partecipato alla stesura del libello anonimo La Vénétie en 1864 (Paris 1864) - di cui in seguito l'E. si attribuirà la quasi totale paternità -, rivolto al pubblico francese per illustrare la mortificante situazione economica e culturale del Veneto dopo il 1859 e la necessità dell'unione all'Italia. Condannato a sei anni di carcere, l'E. riacquistò la libertà nel 1866, dopo la liberazione di Venezia, ritornando agli studi forzatamente interrotti, e si laureò a Padova nel gennaio del 1867. Nel marzo seguente era nominato insegnante di economia e diritto commerciale presso l'istituto tecnico di Venezia. Nel nuovo clima di libertà l'E. si segnalò come promotore e animatore di società di mutuo soccorso in Venezia, di cui tentò anche di coordinare e collegare l'attività; fu inoltre fra i soci fondatori della Banca mutua popolare di Venezia (1867). Ma veramente copiosa fu la produzione di scritti statistici in cui l'E. esprimeva quella tensione a conoscere e descrivere il paese che, in tutta Italia, negli anni '60 fu causa di una vera esplosione di monografie statistiche locali.Nel 1874 si trasferì a Milano, dove gli era stato assegnato un insegnamento presso l'istituto tecnico. Col passaggio a Milano la sua produzione libraria, abbandonato l'ambito locale, si allargò ad affrontare temi e questioni di carattere nazionale, anche se il marchio dell'esperienza veneta sembrò caratterizzare anche gran parte della produzione successiva. Così i suoi scritti sulla crisi bancaria del 1873, anche se sostenuti da una notevole conoscenza di quanto avvenuto in Austria e Germania, rimangono improntati ad un descrittivismo bozzettistico sulle disgrazie provocate dalle grandi banche; più che tentare un'analisi economica, all'E. premeva denunciare i pericoli economici e sociali creati dalle grandi concentrazioni anonime di capitali.Dopo alcuni sfortunati tentativi di vincere una cattedra all'università, dal gennaio del 1877 su sua richiesta fu trasferito a Napoli, sempre come insegnante titolare all'istituto tecnico. Il trasferimento coincise con l'assunzione dell'incarico di direttore della Società di tramways napoletani, carica tenuta per due anni in rappresentanza del cugino Giacomo, amministratore della Société générale de tramways de Bruxelles, fondatrice della società napoletana. Dall'autunno del '77 fu anche insegnante privato di economia politica, e finalmente, nel 1880, riuscì ad ottenere un incarico all'università. Nel corso del decennio l'E. abbandonò in gran parte anche gli interessi più propriamente economici e si dedicò a studi di carattere giuridico, nonché alla pubblicazione di testi manualistici per le scuole, di economia, logica e sociologia, in cui l'intento divulgatore prevaleva ed annullava ogni stimolo di ricerca o riflessione originale.