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Nome completo
Foscolo, Ugo
 
Varianti
Foscolo, Niccolò
 
Ruolo
Poeta
Scrittore
Traduttore
 
Nazionalità
Italiana
 
Data di nascita
06-02-1778
 
Luogo di nascita
 
Data di morte
10-09-1827
 
Luogo di morte
 
Biografia
Nasce nel 1778 a Zante, isola dell’arcipelago Ionio allora sotto il dominio di Venezia. Nel 1785 si trasferisce con la famiglia a Spalato, dove riceve la prima formazione regolare, e nel 1792, dopo la morte del padre, a Venezia. Qui frequenta i celebri salotti letterari di Giustina Renier e Isabella Teotochi Albrizzi, dove conosce, tra gli altri, Melchiorre Cesarotti e Ippolito Pindemonte. Tra il 1795 e il 1799 vedono la luce i suoi primi componimenti poetici significativi, pubblicati postumi. Nel 1797 fa rappresentare la tragedie Tieste. Dopo la stipula del trattato di Campoformio (17 ottobre 1797), che segna la fine dell’indipendenza di Venezia, si trasferisce prima a Milano e poi (1798) a Bologna, dove, in seguito all’avanzata dell’esercito autro-russo verso il Ferrarese il Bolognese, milita come volontario nei ranghi della guardia nazionale di Bologna. Nel 1799 pubblica l’ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, nel 1802 la redazione definitiva del romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis e le Poesie. Nel 1803 una ristampa milanese delle Poesie è arricchita dell’ode All’amica risanata, dedicata ad una delle muse del Poeta, Antonietta Fagnani Arese. Nello stesso anno vede la luce La chioma di Berenice, poema di Callimaco tradotto da Valerio Catullo volgarizzato e illustrato da Ugo Foscolo. Tra il 1804 e il 1806 è di stanza a Valenciennes e a Boulogne-sur-Mer come capitano di fanteria, al comando della divisione italiana in Francia dell’esercito napoleonico. Nel 1807 l’editore Bettoni di Brescia gli pubblica il carme I sepolcri e l’ Esperimento di traduzione dell’Iliade. Nel 1808 riceve la nomina a professore di eloquenza presso l’Università di Pavia e il 22 gennaio 1809 pronuncia la prolusione all’anno accademico 1808-1809, dal titolo Dell’origine e dell’ufficio della letteratura, tenendo in seguito altre cinque lezioni nell’Ateneo pavese, tra il 2 febbraio e il 6 giugno. Nel 1811 mette in scena la tragedia Ajace. Nel 1813 dà alle stampe la traduzione del Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia di Laurence Sterne. Alla traduzione segue la Notizia intorno a Didimo Chierico, personaggio immaginario sotto cui l’Autore nasconde la propria identità. Nello stesso anno termina la composizione della tragedia Ricciarda. Tra la fine dell’estate del 1812 e l’inizio della primavera del 1815, si dedica, nella villa di Bellosguardo, presso Firenze, alla stesura delle Grazie. Tra il 1815 e il 1816, in seguito all’avanzata degli Austriaci, si reca in Svizzera, soggiornando a Lugano, Zurigo e Basilea. Nel settembre 1816 giunge a Londra, dove, a Holland House, presso lord H.R. Fox, terzo barone Holland, uno dei più famosi cenacoli politico-culturali londinesi dell’epoca, ha modo stringere rapporti con uomini di primo piano nella vita culturale e politica inglese, come lo storico e letterato H. Hallam e il poeta S. Rogers. In terra britannica vedono la luce numerosi articoli storico-critici, tra cui due su Dante, sulla “Edinburgh Review” nel 1818, il saggio Narrative, and romantic poems of the Italians, sulla “Quarterly Review”, nello stesso anno e l’articolo Petrarch and Laura, sulla stessa rivista, nel 1821. Nel 1823 tiene alcune pubbliche letture, dedicate alla lingua e alla letteratura italiana che, rielaborate, appaiono nel 1824 sulla “European Review”. Si spegne nel 1827 a Chiswick, sobborgo di Londra. Nel 1871 i suoi resti vennero portati in Italia e sepolti nella chiesa fiorentina di S. Croce. [cfr. DBI, vol. 49 (1997), pp. 457-473]