“Archivi letterari in rete”: descrizione tramite l’applicativo Archimista dei fondi Carlo Levi e Raffaello Baldini


Project title
“Archivi letterari in rete”: descrizione tramite l’applicativo Archimista dei fondi Carlo Levi e Raffaello Baldini
 
Type
riordino
 
Status
concluso
 
Start Year
2019
 
End Year
2019
 
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Abstract
Motivazioni e obiettivi del progettoIl Centro Manoscritti dell’Università di Pavia ha adottato già dall’anno 2013 il software Archimista, per la descrizione archivistica dei propri fondi d’autore. Nel 2013 si è proceduto, grazie a un finanziamento regionale, a installare la versione Archimista server su un server dell’Università di Pavia e a immettervi i dati relativi al cospicuo fondo Franco Antonicelli. Nel 2015 grazie a un finanziamento regionale si è avviato il progetto dal titolo “Archivi letterari in rete” per cui si è proceduto alla descrizione analitica dei fondi Alfredo Giuliani, Luigi Meneghello, Guido Morselli, Ottiero Ottieri e Arturo Rossato. Nel 2016 si è proseguito con l’immissione dei dati di altri importanti fondi tra cui Luciano Erba, Umberto Saba e Benvenuto Terracini. Dal 2017 a oggi il progetto “Archivi Letterari in Rete” ha avuto una crescita grazie all’immissione dei dati descrittivi di importanti e cospicui fondi documentari e all'inventariazione di altri fondi, quali il fondo Giuseppe Eugenio Luraghi e il fondo Raffaele Contu, Il progetto ha l’obiettivo di proseguire il processo di inventariazione dei fondi d’autore già iniziato per arrivare a dotare il Centro Manoscritti di strumenti di corredo omogenei e informatizzati.Descrizione dell’interventoRiordino e inventariazione tramite il software Archimista di un archivio e un fondo di grande rilevanza culturale: l'archivio Raffaello Baldini e il fondo Carlo Levi. Il Fondo Carlo Levi conservato a Pavia è composto da materiale documentario di varia natura.Al momento dell’avvio dei lavori, erano presenti diverse tipologie di documenti conservati all’interno di cartelle di colore diverso. I documenti erano stati collocati all’interno di ogni singolo contenitore differenziati per tipologia.Prima del presente intervento, il Fondo Carlo Levi conservato a Pavia era stato oggetto di studi e di un riordino (solo per quanto riguarda le poesie, i discorsi parlamentari, gli scritti di carattere letterario, artistico e politico), subito dopo l’acquisto delle carte, da parte di due “studiose pavesi” (così definite da Maria Corti nel saggio “La presenza di Carlo Levi nel Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia”).L’attività di schedatura ha prodotto 1205 unità archivistiche, che sono state organizzate in 9 serie e sottoserie. I nuclei principali sono costituiti dalla corrispondenza con la famiglia e con Linuccia Saba, dalle poesie e dagli scritti di carattere vario. Alle pagine diaristiche (spesso su fogli sciolti, quaderni o agende) si affiancano i discorsi parlamentari (redatti durante gli anni da Senatore della IV e V legislatura) e gli scritti di varia natura (testi letterari, trafiletti di presentazione di artisti, appunti su scene e soggetti lucani, raccolta di frasi dialettali, testi di carattere sociale e politico, etc), chiara testimonianza della molteplicità degli interessi dell’autore e delle varie forme di espressione dei pensieri da lui utilizzate nell’arco della sua vita.L’archivio di Raffaello Baldini era conservato fino al 2018 presso la casa del poeta a Santarcangelo di Romagna, dove era stato riunito dopo la sua morte.Nel gennaio 2019 le 42 scatole di grande formato che contenevano tutte le carte dell’autore sono state trasferite al Centro manoscritti di Pavia, in virtù di un comodato decennale stipulato tra il Centro e gli eredi (sono stati trasferiti anche i volumi facenti parte della biblioteca).Nei primi mesi del 2019 è stato realizzato un controllo generale e un censimento analitico della documentazione.L’inventariazione e il riordino delle carte dell’Archivio Raffaello Baldini, iniziate nel settembre 2019, hanno tenuto conto dell'estrema frammentarietà e delle caratteristiche dell’archivio, differente da un classico archivio autorale, e hanno imposto un attento lavoro di analisi preliminare per identificare i vincoli esistenti e la presenza nelle carte di elementi ordinativi e di modalità organizzative inequivocabilmente riconducibili al soggetto produttore.Già durante la fase di censimento, erano emerse delle perplessità relative alla conservazione delle fotocopie presenti all’interno dell’archivio (fotocopie o copie multiple prodotte da stampanti, spesso prive di postille, marginalia, etc., o fotocopie di testi già in copia con appunti manoscritti, fotocopie del testo originale con appunti, etc.). Un’altra perplessità era quella relativa ai numerosi fascicoli contenenti versi e frammenti, solitamente manoscritti su fogli di giornale, volantini pubblicitari, ricevute fiscali, cartigli o sul verso di pagine dattiloscritte, e non riconducibili, dopo una prima analisi, a una raccolta poetica. Nella maggior parte dei casi si trattava, infatti di abbozzi o versi che l’autore appuntava su qualunque supporto cartaceo e in qualunque momento della giornata. Emerge anche da questa fase la caratteristica di disordine e particolare modus operandi propri dell’autore.Alla fine della fase di selezione e unificazione dei nuclei documentali omogenei, di riordino e inventariazione risultano presenti 728 unità archivistiche, conservate in 109 fascicoli, che sono state organizzate in 6 serie e sottoserie Specifiche descrittivePer la descrizione archivistica si è fatto riferimento:- alle “Norme per la pubblicazione degli inventari” (circolare del Ministero dell’interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di Stato, Ufficio studi e pubblicazioni);- alle disposizioni impartite dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia;- alle norme presenti nella “Guida operativa per l’ordinamento e l’inventariazione di archivi storici”, curata dalla Regione Lombardia e nella successiva edizione “Guida operativa alla descrizione archivistica. La descrizione inventariale”;- alla più recente normativa internazionale sugli standard descrittivi (ISAD-G e NIERA-EPF).Destinatari dell’interventoFruitori prioritari saranno studiosi, ricercatori, studenti, frequentatori del Centro Manoscritti dell’Università di Pavia, ma, grazie alla migrazione dei dati in ArchiVista, la fruizione dei dati è estesa anche all’utente remoto del web.Tempi di realizzazioneSettembre-dicembre 2019.Risorse professionali utilizzate e relative competenzeLa realizzazione del progetto è stata affidata ad archivisti della cooperativa CAeB con pluriennale esperienza di inventariazione di fondi d’autore ed esperti nell’utilizzo dell’applicativo Archimista. Gli interventi descrittivi e di riordino hanno avuto luogo all’interno del Centro, carte alla mano. Hanno avuto compiti di supervisione di tutti i lavori la presidente del Centro, prof. Gianfranca Lavezzi (per quanto riguarda il fondo Carlo Levi) e la prof.ssa Clelia Martignogni (per l'archivio Raffaello Baldini).Le fasi del progetto di riordino e inventariazione dell'archivio Raffaello Baldini sono state concordate e seguite, inoltre, attentamente dal “Comitato scientifico Baldini” (formato dai professori Clelia Martignoni, presidente, Angelo Stella, Pietro Benzoni e Mauro Bignamini), dalla Presidente del Centro Manoscritti, Gianfranca Lavezzi e dalla responsabile gestionale del Centro, Nicoletta Trotta.Il progetto di riordino e inventariazione dei due fondi è stato sottoposto all’approvazione della competente Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia che ha approvato gli interventi con nota 2976 del 13 giugno 2019 (CI.37.31.16.01/1) a firma della soprintendente dott.ssa Annalisa Rossi.Risultati attesi dalla realizzazione dell’intervento1. la produzione per i suddetti fondi di uno strumento di corredo adeguato;2. la creazione di basi dati Archimista e la possibilità di navigazione in ArchiVista nel Portale Lombardia Archivi, grazie agli opportuni accordi stipulati con la Regione.