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Title
Annuari dell'Università di Pavia (1859-2003)
Historical Description
La pubblicazione on line della serie storica degli Annuari dell'Università di Pavia costituisce un unicum nel panorama delle università europee. Essa rende disponibile in modo pressoché istantaneo la fonte di conoscenza principale relativa ad un secolo di attività dell'Università di Pavia. L'iniziativa intende favorire la diffusione della consapevolezza della storicità delle nostre istituzioni culturali, vuole promuovere la conoscenza della imponente tradizione del nostro Ateneo, che ne determina l'attuale posizione, e spera di stimolare al contempo altre iniziative di digitalizzazione del patrimonio documentale delle Università, favorendo così la ricerca storica. Il primo degli Annuari pubblicati dalla Regia Università di Pavia è poco più di un opuscolo e reca la data del 1859: la liberazione delle province lombarde dalla dominazione austriaca s'è da poco compiuta e la costruzione del nuovo Regno d'Italia è appena iniziata. Da quell'anno prende avvio l'iniziativa di una pubblicazione che, nel corso di oltre un secolo, avrebbe raccolto e valorizzato un patrimonio di dati e di documentazione di straordinario interesse per la storia dell'istituzione universitaria e della comunità scientifica in essa attiva. Tale impegno acquisì nel tempo spessore e significato crescente: se nel primo decennio postunitario l'Annuario rispondeva a modesti intenti pratico-organizzativi e si limitava ad offrire una guida ai corsi e agli orari dall'insegnamento, già dagli anni Settanta dell'800 si avverte un salto di qualità che lo trasforma nell'occasione di un cospicuo sforzo di autorappresentazione dell'Ateneo. Anno dopo anno, in un percorso che tra Otto e Novecento conosce le sole, significative cesure delle due guerre mondiali, l'Annuario diventa una summa della vita dell'istituzione, chiamata a misurarsi con contesti normativi diversi - dalla legge Casati del 1859 alla riforma Gentile del 1923, dai "ritocchi" dei ministri De Vecchi e Bottai alla ripresa legislativa del secondo dopoguerra , e riflette più o meno fedelmente le vicende intellettuali e le scelte scientifiche e didattiche di una comunità di docenti e studenti, che muta col mutare della società italiana e, dall'età liberale al fascismo e alla Repubblica, si confronta variamente con climi culturali e politici diversi. Le 40 pagine dei primi volumetti, stampati dalla Tipografia Bizzoni di Pavia, già alla fine degli anni Ottanta si sono quintuplicate per dare spazio a testi di registro alto, letterario e/o scientifico, come i discorsi dei rettori e le prolusioni inaugurali dei docenti delle varie branche disciplinari, ma anche per ospitare gli elenchi degli studenti e dei laureati, licenziati e diplomati, per dare risalto all'operosità scientifica degli studiosi attraverso le bibliografie specialistiche, per illustrare un vasto panorama didattico, che insegue l'innovazione e la specializzazione dei saperi e, ancora, per segnalare il ricco corredo di premi e borse di studio offerte agli studenti meritevoli, per ricordare con necrologi i colleghi scomparsi. Un secolo più tardi, nel 1959-60, il volume dell'Annuario edito dalla Tipografia pavese di Mario Ponzio è diventato un tomo di 526 pagine: vi si è aggiunto nel frattempo un apparato statistico assai articolato con tabelle relative alla popolazione studentesca, censita per anno, facoltà , sesso, in corso e fuori corso, con dati sugli stranieri iscritti e sulla loro provenienza, con prospetti accurati sulle lauree, le scuole di specializzazione, il profitto negli esami, un ampio quadro sulla situazione finanziaria e patrimoniale, qualche immagine fotografica ad esempio il ritratto del Rettore appena scomparso, Plinio Fraccaro, di cui si pubblica postumo il discorso inaugurale, una messa a fuoco strutturale dell'ateneo, che comprende non solo autorità e consessi accademici, ma illustra anche funzioni e attività di enti e organizzazioni di contorno dall'università aperti verso la città e proiettati verso la società italiana: dai collegi agli enti assistenziali, ricreativi e culturali. E' arduo trovare nella storia dell'Università una serie documentaria paragonabile alla più che secolare raccolta degli Annuari: per continuità cronologica e per ricchezza di informazioni essa si offre come un unicum tra le fonti edite.
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