Gabinetto di Fisica dell'Ottocento

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Gabinetto di Fisica dell'Ottocento
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Il Gabinetto di Fisica dell'Ottocento ospita gli strumenti raccolti dai successori di Alessandro Volta (1745-1827) alla cattedra di Fisica dell'ateneo pavese fino alla metà degli anni trenta del XX secolo, quando l'Istituto di Fisica fu spostato, come altri istituti scientifici, dal palazzo centrale dell'Università all'attuale sede. La collezione è una testimonianza di come le attività di ricerca e di didattica in fisica sperimentale rimasero intense anche dopo la morte del fisico comasco. Volta lasciò la cattedra di Fisica nel 1804 a Pietro Configliachi (1777-1844) ma continuò a lavorare a Pavia e ad interessarsi dell'incremento del Gabinetto di Fisica. L'ultimo inventario che contiene la firma di Volta risale al 1819. Tra i successori di Volta si deve ricordare in particolare Giuseppe Belli (1791-1860), che diresse il Gabinetto intorno alla metà del XIX secolo e arricchì notevolmente la collezione, anche con diversi apparecchi di sua invenzione. La dimensione della collezione già all'epoca del Belli era nota
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2020-02-10T13:48:11.532Z
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141N122_2_4.tif.jpg-Amperometro di ThomsonGabinetto di Fisica dell'Ottocento Breguet, Louis François Clément ; Thomson, William La bobina, costituita da un gran numero di spire che formano un anello compatto a sezione circolare, è incassata verticalmente ad un estremo di una base di legno rettangolare, da cui sporge per più di metà. Lungo la linea mediana della base può scorrere una scatola piatta a forma di settore circolare, con coperchio di vetro, contenente l'equipaggio mobile. Questo è costituito da un sistema di sbarrette magnetizzate, girevole su un perno verticale fissato sul fondo della scatola nella zona del vertice. A cavallo della scatola è montato un magnete semicircolare disposto in modo che le sbarrette magnetizzate. situate al centro, vengano mantenute in posizione di riposo, parallele al piano della bobina. Quando nella bobina circola corrente le sbarrette tendono a disporsi lungo il suo asse, contrastate in ciò dall'azione orientatrice del magnete. L'angolo di rotazione dell'equipaggio mobile è segnalato da un indice a lancetta, ortogonale alle sbarrette magnetizzate, che si muove sopra una scala fissata al fondo della scatola. La sensibilità dello strumento può essere variata spostando la scatola lungo la base. Un bauletto di legno può contenere le varie parti in cui lo strumento è scomponibile e una coppia di grossi cavi di collegamento.
142N143_3_50.tif.jpg-Motore magneto-elettrico di BelliGabinetto di Fisica dell'Ottocento Dell'Acqua, Carlo ; Belli Giuseppe Il motore magneto-elettrico è montato su di un solido tavolo di legno. Il rotore, verticale, è composto da quattro magneti permanenti intelaiati da sbarrette di ferro. Questi sono fissati ad un asse portante un commutatore. Lo statore è formato da due elettromagneti a ferro di cavallo, i cui poli sovrastano i magneti del rotore. La corrente arriva al commutatore tramite due cavi. Tramite due ingranaggi conici, il moto del rotore viene trasmesso ad un asse orizzontale sul quale possono essere fissate delle pulegge.
143N41_2_65.tif.jpg-Elettrometro di PeltierGabinetto di Fisica dell'Ottocento Peltier, Jean Charles Athanase Lo strumento è racchiuso in una custodia cilindrica di vetro appoggiata su una base circolare di legno munita di tre piedini calanti per livellarlo al piano d'appoggio, nell'ipotesi che questo sia orizzontale. Una colonnina di vetro, che si innalza dal centro della base dello strumento, regge una piccola piattaforma di ottone, al centro della quale è fissata una punta che sostiene l'equipaggio mobile, parte centrale dello strumento. L'equipaggio mobile, sostenuto da una punta, è una lancetta costituita da un leggero filo metallico, su cui è fissato un piccolo ago magnetico disposto parallelamente. Dalla piattafoma di ottone sporgono lateralmente, all'altezza della lancetta, due asticciole terminanti con piccole sfere, le quali hanno la funzione di indici fissi. Poggiandosi alla piattaforma e innalzandovisi al di sopra si trova un ponticello su cui è montata una sbarretta verticale, che fuoriesce dalla custodia di vetro terminando con una sferetta. Questa sferetta presenta due buchi, uno dei quali filettato, che appunto serve per avvitare la stessa; l'altro liscio, che probabilmente serviva per inserire altri dispositivi, come ad esempio un condensatore. Sulla superficie esterna del contenitore cilindrico è incollata una striscia di carta graduata suddivisa in quattro parti, ognuna con divisioni ogni due gradi, da 0° a 90°.
144N113_3_37.tif.jpg-GalvanometroGabinetto di Fisica dell'Ottocento Edelmann, Max Thomas Il galvanometro, montato su un treppiede, ha un magnete a campana sospeso da un filo alloggiato in un tubo di ottone. Il magnete è posto all'interno di un cilindro cavo di rame che ne smorza le oscillazioni. Solidale con il magnete uno specchietto permette la determinazione delle deviazioni tramite raggio luminoso riflesso. Su due aste orizzontali erano posizionate le bobine attraverso le quali passava la corrente (oggi è presente una sola bobina). Al tubo di sostegno che sostiene il filo di sospensione del magnete è inoltre fissato un magnete orientabile che compensa gli effetti del campo terrestre. Il sistema è simile a quello dei galvanometri di Wiedemann.
145N94_3_17.tif.jpg-Moltiplicatore di MarianiniGabinetto di Fisica dell'Ottocento Marianini, Stefano In una scatola cilindrica molto piatta, chiusa da un coperchio di vetro e munita di tre viti calanti (di cui una è andata perduta), è inserito un telaio di ottone recante incisa una scala graduata, sul quale sono avvolte numerose spire verticali di filo metallico sottile isolate dal telaio da un rivestimento di stoffa, che lo ricopre nei due tratti arcuati, su cui si appoggia il filo. Su un perno sostenuto al centro della scatola da un braccio di ottone fissato sul telaio, è posto un ago magnetico. Il filo è avvolto in modo tale che le spire si incrociano sopra e sotto l'ago, formando un ventaglio di circa 60°. I due estremi del filo sono collegati ognuno ad una coppia di lamine d'ottone verticali affacciate, che fuoriescono dalla base della scatola. Le due coppie di lamine costituiscono i serrafili, per mezzo dei quali lo strumento poteva essere inserito nel circuito in cui si voleva misurare l'intensità della corrente; le lamine infatti sonno avvicinabili tramite una vite passante, fornita di manopola zigrinata.
146N147_3_55.tif.jpg-Bobina per esperienze sulle correnti indotteGabinetto di Fisica dell'Ottocento Si tratta di una bobina di induzione, fissata su di una base di legno. L'avvolgimento di rame ricopre un cilindro cavo di legno. Un capo dell'avvolgimento è collegato ad uno dei due elettrodi con serrafili di ottone. La base di legno è sorretta da un piedistallo di legno lucido, dotato di manico.
147N111_3_35.tif.jpg-GalvanometroGabinetto di Fisica dell'Ottocento Hartmann & Braun La struttura del galvanometro poggia su una base di legno munita di tre piedini a viti calanti. Tra due bobine, composte da due circuiti separati, si trova un magnete a campana contenuto in un alloggiamento di rame. Sopra l'alloggiamento si innalza un tubo di vetro e ottone, alla sommità del quale era fissato il filo di sospensione del magnete. Sul filo di sospensione era fissato uno specchietto (oggi mancante). Una vite di fissaggio permette di bloccare il magnete durante il trasporto dello strumento. Le bobine scorrono su un tubo cilindrico, su un lato del quale è avvitati un prolungamento che sostiene un magnete per compensare il campo magnetico terrestre. La lettura delle deviazioni dello specchio avviene tramite un cannocchiale ed una scala montati sul galvanometro tramite un asse girevole munito di contrappeso. Una bolla permette di mettere il galvanometro orizzontale. Lo strumento è dotato di tre bobine, che recano le seguenti diciture: "2 x 1140 W 2 x ca 29 Ohm"; "2 x 126 W 2 x ca 0.24 Ohm" e "2 x 130 W 2 X ca. 0,25 Ohm".
148N160a.tif.jpg-Lampada ad arcoGabinetto di Fisica dell'Ottocento Duboscq, Jules Il regolatore porta due carboni verticalmente. Un sistema di ingranaggi e viti senza fine sono collegati, tramite due corde di budello, ai carboni in modo tale che, quando essi si accorciano, uno viene spinto verso l'altro mentre il superiore viene calato verso il basso. Nel piede del regolatore è racchiuso un elettromagnete; esso comanda una sbarra che, quando l'arco ha la lunghezza normale, blocca il ruotismo che regola la distanza dei carboni.
149N239_4_46.tif.jpg1898Bottiglie di Leida in batteriaGabinetto di Fisica dell'Ottocento Ducretet E. & Lejeune, L. Si tratta di una batteria di quattro bottiglie di Leida, cilindriche, contenute in una scatola foderata di stagnola. Tramite delle aste che escono dai tappi di sughero che chiudono le bottiglie, le armature interne sono collegate ad una sfera di ottone. Le armature esterne e quelle interne sono collegate in modo da realizzare un collegamento in parallelo.
150N1_16_28.tif.jpg-Isolatori di MascartGabinetto di Fisica dell'Ottocento Ruhmkorff Heinrich Daniel Gli isolatori di Mascart sono costituiti da un disco di ottone laccato sostenuto da un'asta di vetro. Questa penetra all'interno di una bottiglia contenente acido solforico concentrato.
151N165_21_57.tif.jpg-Isteresimetro di EwingGabinetto di Fisica dell'Ottocento Santarelli, Giorgio ; Ewing, James Alfred Su una basetta quadrata di marmo munita di tre piedini (due fissi ed uno a vite calante) sono fissati due montanti di ottone, uno dei quali sostiene il campione in esame, l'altro un magnete permanente. Il campione, posto tra i poli del magnete, è costituito da un pacchetto di lastrine rettangolari disposte verticalmente lungo la dimensione maggiore, mantenute serrate da due morsetti contro un supporto di ottone ricoperto, sulla faccia di appoggio, da una lastrina di ebanite. Il pacchetto può essere fatto ruotare attorno alla perpendicolare passante per il centro grazie ad una puleggia a frizione che trasmette il movimento ad una ruota motrice munita di manovella. Il magnete, che forma una C la cui apertura è chiusa in posizione di riposo dal pacchetto di lastrine, può seguire parzialmente la rotazione di queste. Esso infatti è munito di un coltello di acciaio, posto al centro e rivolto verso l'interno, tramite il quale si appoggia sul solco di una piastrina orizzontale di agata sostenuta da un braccio che sporge dal relativo montante. In cima a quest'ultimo è fissata una lamina di avorio arcuata disposta orizzontalmente, su cui è incisa una scala lineare a zero centrale ampia circa 40° con 220 suddivisioni, che permette di misurare l'angolo di cui ruota il magnete; esso infatti è munito alla sommità di un lungo indice verticale la cui punta è piegata ad angolo retto verso la scala. Una paletta verticale sporge al di sotto del magnete e si muove all'interno di una scatola parallelepipeda contenente un liquido frenante, bloccata sulla base tra due mollette a squadra.La paletta è fissata ad un'astina verticale filettata che passa attraverso il magnete e sostiene nel tratto superiore una vite munita di una grossa manopola zigrinata che fa da contrappeso; la regolazione in altezza di questa manopola permette di variare la sensibilità dello strumento. Quando questo non è in funzione, il magnete può essere bloccato su due astine verticali allineate lungo il coltello e passanti attraverso il braccio di sostegno, le quali possono essere alzate o abbassate tramite una manopola zigrinata che comanda un eccentrico. Su una delle astine è fissata un'asticciola orizzontale piegata in modo da abbracciare il magnete e da limitarne le oscillazioni. Due contrappesi regolabili a vite, fissati sul magnete appena sopra il coltello e da parti opposte rispetto a questo, permettono l'azzeramento dello strumento, che può essere regolato con maggiore precisione agendo sul piedino a vite calante.
152H57_15_111.tif.jpg-Lanterna di DuboscqGabinetto di Fisica dell'Ottocento Duboscq, Jules Quattro colonne di ottone, fissate ad una base di legno, sostengono una scatola di rame brunito. Un anello di ottone, posto sulla parte anteriore dell'apparato, consentiva l'inserimento di dispositivi di proiezione e di altri accessori. Il coperchio della scatola sostiene un camino, formato da due tubi inseriti l'uno nell'altro e sormontati da un cappello. La parete posteriore della scatola si apre ed è munita di un dispositivo che aziona due alette, poste lungo i bordi superiore e inferiore della parete. In fondo alla parete si trova uno specchio metallico concavo. Nella parete adiacente, anch'essa apribile, è fissato un dischetto di vetro viola. Sulla base di legno è posto un disco di ottone, sul quale si posizionava la lampada ad arco, che poteva essere traslato utilizzando la vite posta su un lato della base stessa, in modo da centrare la sorgente luminosa rispetto al sistema ottico dell'apparecchio.
153N109_3_33.tif.jpg-Galvanometro di WiedemannGabinetto di Fisica dell'Ottocento Edelmann, Max Thomas ; Wiedemann, Gustav Heinrich Il magnete, di acciaio e a forma di stretta campana cilindrica, ruota all'interno di una massiccia sfera di rame che ne smorza le oscillazioni grazie alle correnti di Foucault da esse generate. Dalla sfera si innalza un lungo tubo di ottone, in cima al quale era montata la struttura di sostegno del magnete, che è andata perduta. Sul filo di sospensione era fissato uno specchietto, anch'esso mancante, utilizzato per la misura della deflessione del magnete con il metodo ottico. Lo strumento è dotato di tre coppie di bobine intercambiabili, di resistenze diverse, che permettono un campo di misura molto esteso.
154H56_6_23.tif.jpg-Microscopio catadiottrico di AmiciGabinetto di Fisica dell'Ottocento Amici, Giovanni Battista Il microscopio, smontato, è contenuto in un cassetto, infilato in una scatola di legno, che funge anche da base per lo strumento. Sopra di essa è incastonato un anello filettato nel quale si avvita una sbarra quadrangolare di ottone. Su di essa, tramite una vite di bloccaggio, si fissa orizzontalmente il tubo dello strumento. Sulla sbarra munita di cremagliera scorre, tramite pignone dentato, un supporto di ottone al quale si applicava lo specchietto per l'illuminazione del preparato. Il movimento del tavolino portaoggetti, posto sotto il tubo, avviene con un sistema identico a quello dello specchio. Il tavolino è formato da un anello di ottone sul quale è inserita una forcella metallica che permette di fissare i vetrini. La forcella è munita di due aste che scorrono in una coppia di tubi solidali con l'anello. Il tubo del microscopio è chiuso ad un'estremità da un coperchietto che, tramite una molla di compressione, trattiene uno specchio metallico concavo. All'altra estremità del tubo, chiusa da un dischetto protettivo quando lo strumento non è utilizzato, si avvitano gli oculari. Il tubo presenta, in corrispondenza del portaoggetti, un'apertura circolare che può essere occultata da una lamina metallica scorrevole, nella quale è praticato un foro coperto da un dischetto di vetro. Vicino ad essa è fissata una sbarretta quadrangolare in cui si possono inserire alcuni accessori di cui il microscopio è corredato. La sua posizione viene regolata da un pignoncino a vite. All'interno del tubo, in corrispondenza dell'apertura, si trova un secondo specchietto metallico piano e di sezione ellittica, ricavato da un cilindretto tagliato obliquamente. La superficie dello specchietto è inclinata di 45° rispetto all'asse ottico dello strumento e la sua posizione può essere regolata tramite tre viti. Questo strumento è corredato da accessori. Accessori: specchietto per illuminare i preparati imperniato in una staffa orientabile, con supporto che consentiva di fissarlo al microscopio; 6 oculari; lieberkuhn (specchietto concavo, parabolico e munito di un foro centrale che si inseriva sopra il portaoggetti e permetteva di illuminare la faccia del preparato rivolta verso l'osservatore, riflettendo la luce proveniente dal basso); sostegno per accessori che si inseriva in uno dei tubetti del portaoggetti e regge una piccola pinza nella quale si possono fissare altri accessori (cilindretto con asta e pinzetta portaoggetti); cilindretto con asta (è un cilindretto di legno nero inserito su di un'asta metallica. Su di esso si pone l'oggetto opaco da illuminare con il lieberkuhn); pinzetta portaoggetti formata da due lamine di acciaio fissate ad un'asticella, per trattenere piccoli insetti ecc.; lastrina per i pesci (lastrina di ottone da inserirsi sul portaoggetti. In esse è praticata una finestrella in corrispondenza della quale si pone la coda di un pesciolino vivo che era trattenuto da una cordicella inserita in una serie di forellini praticati nella lastrina); staffa di ottone con viti di fissaggio e braccio orientabile. Viene fissata sull'oculare e sul braccio si inserisce la camera lucida; due lastrine di vetro opaco che si possono fissare sotto il portaoggetti per attenuare e diffondere la luce proveniente dallo specchietto di illuminazione; prisma (parte di una camera lucida); pinzetta.
155N204_4_6.tif.jpg-Interruttore di Bartoli e FeliciGabinetto di Fisica dell'Ottocento Turchini ; Felici, Riccardo ; Bartoli L'interruttore, montato su di un tavolo di legno, ha un sistema di aste metalliche incrociate, recanti delle sbarrette metalliche, la cui posizione è regolabile. Il sistema può descrivere un arco di cerchio assai rapidamente, quando, liberato da un fermo, viene trascinato da una cinghia di cuio, alla quale è fissato un ripiano sul quale si pongono dei pesi. Durante detto movimento le aste metalliche possono aprire in rapidissima successione tre interruttori. Questi interruttori scorrono su dei binari verticali e la loro posizione può essere regolata; essi possiedono dei contatti in argento che possono scattare o essere bloccati tramite delle molle. La durata delle interruzioni può essere calcolata tramite un diapason che, durante il movimento del sistema, traccia una sinusoide su di un cilindro coperto di nerofumo, il cui asse è solidale con quello delle aste metalliche. A detto asse è pure solidale un settore di legno, sul quale alcuni contatti metallici possono esser posti in comunicazione ad un elettrodo, grazie al rapido movimento di rotazione, per pochi istanti. Una corda applicata alle aste metalliche e passante per una puleggia viene zavorrata per rendere il movimento del sistema meno brusco quando esso raggiunge il punto di arresto.
156N91_17_75.tif.jpg-Interruttore a ruotaGabinetto di Fisica dell'Ottocento Lo strumento è composto da una ruota di legno, azionabile tramite una manovella, sul perimetro della quale sono fissati dei settori di ottone. Detti settori formano due serie poste in comunicazione tramitedue anelli di ottone. Quattro lamine metalliche, due delle quali distanziabili tramite una vite senza fine, sfregano sui settori e sono in comunicazione con quattro serrafili. Il tutto poggia su di una base di legno lucido, dotata di piedini.
157N126_1_19.tif.jpg-Galvanometro portatile a bobina mobileGabinetto di Fisica dell'Ottocento Ruhmkorff, Heinrich Daniel ; Carpentier, Jules ; Deprez, Marcel ; D'Arsonval, Jacques-Arsène Questo galvanometro a bobina mobile è montato in una doppia scatola di legno. Lo strumento è trasportabile e costruito in modo da poter essere utilizzato appeso ad una parete. Un lato della scatola contiene il galvanometro vero e proprio (modello Depretz-D'Arsonval a bobina mobile). La bobina di forma rettangolare è sospesa tramite un filo ad un sostegno ed è mobile fra i poli di un magnete a forma di ferro di cavallo disposto verticalmente. Essa può ruotare attorno ad un parallelepipedo di ferro fissato, tramite un sostegno, alla parete della scatola. Il parallelepipedo ha la funzione sia di rendere radiale e più intenso il campo magnetico nella zona in cui è sospesa la bobina, sia di smorzarne il movimento. Alla bobina è fissato uno specchietto che permette la determinazione delle deviazioni tramite riflessione di raggio luminoso. All'interno della scatola vi è pure un piombo che permette di assicurare la verticalità dello strumento. La scatola contiene anche, sul lato opposto rispetto al galvanometro, gli accessori utilizzati per la lettura col metodo ottico della rotazione dell'equipaggio mobile. Questi sono costituiti da una lampada a fiamma munita di un'apertura circolare chiusa da una lente; da una finestra attraversata centralmente da un sottile filo metallico verticale, che può essere disposta davanti alla lente, e infine da una scala millimetrata (lunga 200 mm) incisa su una lastrina rettangolare semitrasparente che può essere fissata accanto alla finestra. Nel coperchio di questa parte della scatola vi è un alloggiamento per contenere i sostegni di riserva per la bobina mobile, sostegni filari che servono anche a condurre la corrente a detta bobina.
158N20_2_47.tif.jpg-Macchina elettrostatica di VossGabinetto di Fisica dell'Ottocento Dall'Eco, A. Questo grande generatore elettrostatico è montato su un massiccio tavolo di legno e possiede due dischi di vetro fissi (dischi di campo) e due rotanti; è perciò multipla. Ogni disco fisso porta diametralmente due tubi ricurvi, muniti di spazzole per mantenere la carica. Le armature dei dischi fissi sono di carta e portano due dischi di stagno collegati da una striscia dello stesso materiale. I conduttori diametrali (quattro), posti in contatto in vicinanza dei dischi mobili, recano una serie di punte e delle spazzole che sfregano su delle pastiglie di stagno poste in numero di sei su ogni disco mobile. I dischi vengono fatti ruotare tramite una manovella munita di una coppia di pulegge sulle quali scorrono le cinghie di trasmissione. L'elettricità fornita dalla macchina viene raccolta da due collettori, muniti di pettini, e terminanti con due elettrodi aventi manici isolanti fra i quali scoccano le scintille. Ai collettori sono fissati due elettrodi formati da aste con manico isolante e terminanti con sfere fra le quali si scaricano le scintille. L'armatura interna di una bottiglia di Leida posta sulla base della macchina è collegata con uno dei collettori; la seconda bottiglia è andata perduta.
159N51_2_76.tif.jpg-Elettrometro di MascartGabinetto di Fisica dell'Ottocento Caputo, Giuseppe Una scatola cilindrica di ottone brunito è sostenuta da tre gambe munite di viti calanti. La scatola ha una finestra circolare di vetro in corrispondenza dello specchio dell'equipaggio mobile e quattro finestrelle rettangolari in corrispondenza dei settori. Sotto il coperchio della scatola sono sospesi a colonnine di vetro quattro quadranti di ottone formanti una scatola piatta cilindrica. Uno di essi è mobile. I settori sono collegati a coppie ed ogni coppia è in comunicazione con un elettrodo munito di serrafili sospeso all'interno della scatola con una colonnina di vetro. Un terzo elettrodo analogo reca un filo di platino che pesca in una vaschetta di piombo posta sul fondo della scatola. Sul coperchio della scatola si trova un tubo verticale sulla sommità del quale, ad un piccolo arganetto, sono fissati i capi della sospensione bifilare che sostiene l'equipaggio mobile. Una manopola con vite senza fine che ingrana nella filettatura alla base della colonna permette di ruotare la colonna stessa e la sospensione. Due lamine metalliche scorrevoli con scanalatura, inserite sotto l'arganetto, possono regolare la posizione dei fili. L'equipaggio mobile è formato da un filo d'alluminio a fora di 8 inserito fra i quadranti. Esso è munito di uno specchietto per le letture a riflessione e di un filo metallico che inferiormente pesca nella vaschetta di piombo. Un serrafili è fissato alla scatola e permette di collegarla alla terra.
160N124_21_53.tif.jpg-Galvanometro a torsione di SiemensGabinetto di Fisica dell'Ottocento Tecnomasio Lo strumento (N124 a) è formato essenzialmente da due bobine, collegate tra loro, fra le quali può muoversi un magnete a campana. Il magnete è sospeso alla parte superiore della campana di vetro nella quale si trova lo strumento da un filo e da una leggera molla di torsione. La molla, superiormente, può essere ritorta o rilasciata tramite un bottone recante un indice che permette di leggere l'angolo di torsione. In assenza di corrente nelle spirali, detto indice è posto sullo 0 in coincidenza con un indice solidale con il magnete a campana. Quando una corrente attraversa invece le bobine, l'indice viene deviato. Ruotando la molla di torsione nel senso opposto alla deviazione dell'indice, è possibile riportarlo nella posizione originaria. L'angolo di torsione è proporzionale alla corrente che attraversa lo strumento. La sensibilità dell'apparecchio può essere fatta variare inserendo o disinserendo una resistenza addizionale tramite uno spinotto. \r\nLo strumento è custodito in una scatola di legno, che contiene anche una scatola di resistenze (N124 b), recante sui poli "I°=0,01 VOLT; I°=0,10 VOLT; I°=1,00 VOLT; I°=2,00 VOLT", una resistenza (N124 c) recante R=0,0085, una resistenza (N124 d) recante R=0,097 e una resistenza (N124 e) recante R=0,84.